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Che vale un Perù
Che ha molto valore, usato sia per persone che per cose.
Il modo di dire deriva dall'oro che i conquistadores spagnoli trovarono in Perù e portarono in Europa.
Chi c'è c'è (e chi non c'è non c'è)
Di uso comune, sta a significare che chi parteciperà (ad es. ad una festa o ad una cena o ad un'iniziativa di qualsiasi tipo), sarà ben accetto e potrà godere della compagnia degli altri; chi invece non sarà presente, non sa cosa si è perso, ma nessuno ne sentirà la mancanza.
Chi ha orecchie per intendere, intenda
Chi vuole ascoltare e comprendere ciò che dico, lo faccia.
A sottolineare che ci possono essere persone alle quali il discorso può non far piacere o dare fastidio e quindi faranno finta di non ascoltare o di non capire.
Chi non risica non rosica
Solo chi si impegna, anche rischiando, riesce ad ottenere qualcosa di veramente importante.
Chi non salta è
Coro goliardico gridato ritmicamente mentre si saltella sul posto da parte di un gruppo antagonista per distinguersi dalla fazione opposta.
Per esempio, nello stadio Olimpico, i romanisti potrebbero cantare "chi non salta un laziale è, è, chi non salta..." obbligando tutti i romanisti a unirsi al coro e a saltellare per non essere additati come laziali.
Chi vuol esser lieto sia
Citazione dal ritornello del Trionfo di Bacco e Arianna, di Lorenzo de' Medici: Com'è bella giovinezza / Che si fugge tuttavia / Chi vuol esser lieto sia / Del doman non c'è certezza.
Chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi
Fare l'azione giusta, ma ormai con troppo ritardo e quindi inutilmente.
Chiudersi a riccio
Chiudersi in se stessi evitando di socializzare con gli altri.
Chiudi il becco
Espressione generalmente considerata sconveniente e offensiva, che viene usata per intimare a qualcuno di smettere di parlare immediatamente, specie se lo sta facendo in un momento inadatto.
L'uso della parola "becco", invece di "bocca", è dato dal sottinteso paragone tra la persona che sta parlando e le galline (con riferimento al chiocciare).
Poiché inoltre si ritiene che le galline siano animali dalla poca intelligenza, per estensione, la frase significa anche che è meglio tacere, poiché si stanno dicendo cose poco serie e/o di poco interesse.
L'espressione veniva spesso adoperata nei dialoghi cinematografici e televisivi, in luogo di espressioni più volgari (in questo senso, pur essendo chiaramente offensiva, ha un valore eufemistico), a volte come corrispettivo italiano di espressioni analoghe ("shut your mouth", in inglese; "ferme ta gueule" in francese)
Chiare, fresche, dolci acque
Inizio dalla canzone 126 del Canzoniere di Francesco Petrarca.
Ci fai o ci sei?
Fai finta di essere o di comportarti così, oppure sei proprio così?
Ci vedremo a Filippi
In un passo di Plutarco - poi ripreso da Shakespeare nel suo Julius Cesar.
Bruto riceve in sogno la visita di un fantasma (probabilmente Cesare) che rivolto a lui pronuncia la celebre frase.
La Storia ci dice che proprio nella battaglia di Filippi il Cesaricida morirà per mano di Antonio.
Questa espressione viene quindi usata per intimare, spavaldamente, a un avversario la certezza della propria vittoria o per annunciare un futuro regolamento di conti.
Cieco come una talpa
L'espressione si riferisce al fatto che le talpe, che vivono nel sottosuolo, sarebbero cieche (questo non è tecnicamente esatto).
Paragonare qualcuno ad una talpa è come dire che ci vede poco o per nulla; può essere usato sia in senso patologico, per indicare per esempio una persona molto miope, ma anche in senso figurato.
In tal caso significa che la persona di cui si parla ha una visione della vita e della realtà molto limitata.
Ciurlare nel manico
Ciurla nel manico una persona o cosa che risulti incerta e non affidabile.
Se la lama di un coltello non è ben inserita nel manico o se ne è staccata per il lungo uso, l'arnese diventa inservibile, perché la lama perde ogni resistenza girando (ciurlando) nel manico.
Cogliere in contropiede
Prendere alla sprovvista qualcuno, che improvvisamente si trova senza difesa.
Mutuato dal gergo calcistico, nel quale si definisce contropiede un rovesciamento repentino dell'azione, nella quale chi stava attaccando è costretto a tornare affannosamente in difesa.
Colpirne uno per educarne cento
Slogan della lotta armata degli anni settanta.
Colpo di fulmine
L'espressione è adoperata di solito per indicare un innamoramento a prima vista, improvviso e non previsto: si tratta di un calco del francese "coup de foudre", attestato sin dal 1671.
Colpo di spugna
Eliminare problemi o colpe in maniera decisa e indistinta.
Col senno di poi
Adesso che le idee sono più chiare.
Il senno è la capacità intellettuale integra di una persona.
Coltivare il proprio orticello
Concentrarsi sul proprio interesse particolare.
Potrebbe trarre origine dal motto di Candide, personaggio omonimo del romanzo di Voltaire: Il faut cultiver son jardin.
Com'è umano, Lei!
È uno dei tormentoni ironici usati da Fracchia e Fantozzi, personaggi cinematografici e televisivi di Paolo Villaggio.
In realtà significa l'esatto contrario; sottolinea cioè con sarcasmo come la persona che abbiamo davanti in realtà sia dura e spietata.
Può essere usato in riferimento a un comportamento, a un'ideologia, ad un modo di gestire una situazione, eccetera. La terza persona dà un carattere ancora più ironico alla frase.
Comandare a bacchetta
Comandare senza dare il minimo margine di discrezionalità ai sottoposti. Come farebbe il direttore d'orchestra.
.continua...............
Edited by silvanapat - 19/2/2008, 16:53
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