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"ORTO BOTANICO"-Padova, "Patrimonio dell'umanità-siti italiani"

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silvanapat
view post Posted on 29/2/2008, 12:35




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PATRIMONIO DELL'UMANITA' - siti italiani



PADOVA - ORTO BOTANICO


criteri C (ii) (iii)
anno 1997

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http://www.sitiunesco.it/pix/iat/padova_6a.jpg

L'orto botanico in una stampa antica


"L'Orto botanico di Padova é all'origine di tutti gli Orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne e segnatamente della botanica, medicina, chimica, ecologia e farmacia".

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L'Orto Botanico di Padova conserva intatta, all'interno del muro circolare, la struttura e la disposizione settecentesca delle aiuole, che però ospitano collezioni di piante adeguate alle attuali esigenze didattiche e scientifiche.

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Nei quattro quadranti centrali o "quarti" sono coltivate piante rappresentative delle principali famiglie di Monocotiledoni e di Dicotiledoni, disposte in ordine sistematico.

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Alle piante medicinali oggi sono dedicati due dei quattro settori a ridosso del muro circolare, dove sono coltivate piante medicinali e aromatiche indigene ed esotiche acclimatabili.

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La collezione, che rappresenta l'evoluzione di una plurisecolare tradizione dell'Orto di Padova, viene continuamente aggiornata con l'inserimento delle piante più significative che si scoprono contenere sostanze di rilevante interesse terapeutico.

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Sono presenti tuttavia anche alcune piante medicinali di interesse storico, usate in passato, ma oggi ormai superate.

Vivono nell'Orto patavino alcune piante notevoli per la loro vetustà, normalmente indicate come alberi storici.

Esse, come tutte le piante dell'Orto, sono evidenziate da apposite etichette che riportano oltre al nome scientifico (binomio latino) della specie, l'iniziale o la sigla dell'Autore che l'ha per primo validamente denominata e descritta, la famiglia di appartenenza ed il luogo di origine e, in questo caso, anche l'anno di introduzione oppure di impianto in Orto.

All'interno dell'Hortus sphaericus si possono ammirare una palma di S. Pietro (Chamaerops humilis L.) che è attualmente la pianta più antica dell'Orto in quanto messa a dimora nel 1585 e resa famosa da Goethe che le dedicò alcuni scritti ed opere scientifiche

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Palma di S. Pietro (Chamaerops humilis L.)

La palma di S. Pietro dell'Orto botanico patavino, messa a dimora nel 1585, è attualmente la pianta più vecchia presente ed è universalmente nota come "Palma di Göethe" da quando il grande poeta tedesco, dopo averla ammirata nel 1786, formulò la sua intuizione evolutiva nel "Saggio sulla metamorfosi delle piante" pubblicato nel 1790.

Questa palma si trova all'interno dell'Hortus sphaericus, in una apposita serra ottagonale, situata presso la porta Nord, nel settore delle piante medicinali.

Questa protezione le ha permesso di sviluppare vari fusti che raggiungono un'altezza di circa 10 metri, per cui venne a lungo indicata come Chamaerops humilis L. var. arborescens (Pers.) Steud., varietà non più riconosciuta dalle moderne flore.

Una delle caratteristiche di questa pianta che attirò l'attenzione di Göethe risiede nel fatto che le foglie basali sono intere, quelle intermedie iniziano a dividersi lungo le nervature, fino a sfrangiarsi in un ventaglio di lacinie lineari nelle foglie superiori.


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Ginkgo (Ginkgo biloba L.)

Il ginkgo è la sola specie vivente del gruppo delle Ginkgophyta e senza dubbio la pianta a semi ad origine più antica.

Piante molto simili ad essa erano diffuse su tutte le terre emerse nel Giurassico e nel Cretaceo, ma poi andarono progressivamente scomparendo, tranne questo grande albero che Darwin definì "fossile vivente".

Secondo la tradizione, il maestoso ginkgo situato all'interno della porta Nord nel quarto omonimo, venne importato a Padova nel 1750. Si tratta di un esemplare maschile su cui, negli ultimi anni dell'Ottocento, fu innestato a scopo didattico un ramo femminile.

Questa pianta raccoglie da sempre l'interesse di artisti e poeti di tutto il mondo: tra i più illustri Wolfgang Göethe, che le dedicò uno scritto, di cui si riporta qui di seguito il manoscritto originale image


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Magnolia (Magnolia grandiflora L.)

L'esemplare più vecchio di Magnolia grandiflora dell'Orto botanico risale al 1786 ed è ritenuto uno dei primi, se non il primo introdotto in Italia.


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Nel parco vive anche, dal 1680, un gigantesco platano (vedi foto) col fusto cavo a causa di un fulmine.

Il platano orientale dell'Orto botanico è stato messo a dimora nel 1680 nell'Arboreto, poco lontano dal cancello d'accesso; attualmente rappresenta quindi una delle piante più vecchie.

E' un albero imponente, con la singolare particolarità di possedere un fusto cavo, probabilmente come conseguenza di un fulmine.

La pianta continua lo stesso a vegetare, perché normalmente la parte più interna del legno (duramen) non è più funzionante e quindi non più necessaria. Nella parte più esterna si trovano invece i tessuti di conduzione funzionanti, che vengono ritmicamente prodotti ogni anno e che assicurano la sopravvivenza della pianta.


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Cedro dell'Himalaia (Cedrus deodara (D.Don) G.Don fil.)

Il nostro cedro, situato tra la montagnola e la vasca delle Quattro Stagioni, è stato messo a dimora nel 1828 e riveste un'importanza particolare perché documenta il primo esemplare di questa specie introdotta in Italia.

Questo maestoso albero presenta evidenti segni di traumi subiti in passato, che hanno interessato sia la parte apicale sia alcune grosse branche.

In questi ultimi anni, ha sofferto di uno stress idrico in concomitanza con l'abbassamento della falda idrica, verificatosi a seguito di costruzioni realizzate nelle immediate vicinanze.

Al fine di garantire la sopravvivenza nel tempo di questo albero di grande valore storico, è stata effettuata una complessa operazione di risanamento radicale e di rivitalizzazione, il cui risultato viene tenuto costantemente sotto controllo mediante tecniche di monitoraggio radicale.


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Cipresso calvo (Taxodium distichum (L.) Rich.)


Il cipresso calvo, detto anche cipresso di palude, appartiene alla famiglia delle Taxodiacee ed è una conifera originaria delle zone paludose della Florida e del Golfo del Messico dove il Mississippi sfocia diramandosi in innumerevoli canali.


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Metasequoia (Metasequoia glyptostroboides Hu & Cheng)

Metasequoia è un genere di Conifere della famiglia delle Taxodiaceae, che era ampliamente diffuso nell'Eurasia e nelle zone occidentali e artiche dell'America Settentrionale nel Mesozoico e nel Terziario e che si riteneva estinto nel Pliocene.

Metasequoia glyptostroboides fu descritta e così denominata sulla base di reperti fossili; soltanto alcuni anni dopo (nel 1941) fu rinvenuto un individuo di questa specie ancora vivente nella Cina occidentale.

Due anni più tardi fu localizzata, lungo il fiume Yangtze, una formazione di circa un migliaio di alberi di questa specie, unico residuo di un'antica grande foresta.


Le collezioni

PIANTE INSETTIVORE

Le insettivore (spesso chiamate anche carnivore) sono piante che compiono una normale attività fotosintetica e che riescono a colonizzare ambienti particolarmente poveri d'azoto e di sali minerali, dove trovano una limitata competizione da parte di altre piante, integrando le carenze nutrizionali con l'utilizzo di materiale organico derivato da insetti e piccoli animali.

A questo scopo, esse hanno modificato profondamente le loro foglie, che svolgono funzioni di richiamo, cattura e digestione delle prede e assorbimento dei prodotti della digestione.

Le loro foglie possono così funzionare da trappole passive o attive, cioè dotate di movimenti determinati da variazioni di turgore di alcune cellule.

Trappola attiva è ad esempio la foglia della trappola di Venere o pigliamosche (Dionaea muscipula Ellis), che si chiude ripiegandosi lungo la nervatura centrale, quando alcuni peli sensibili presenti sulla sua superficie intercettano un visitatore.

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Dionaea muscipula

Trappole passive sono invece le foglie delle drosere (Drosera sp.pl.) ricoperte di peli ghiandolari secernenti un liquido vischioso e odoroso, ricco di enzimi idrolitici che attira le prede e le intrappola (trappola a carta moschicida)

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Drosera

Altre trappole passive sono quelle della sarracenia e delle nepenti (Sarracenia sp.pl., Nepenthes sp.pl.), le cui foglie sono ripiegate a forma di coppa (ascidio).

Sul margine dell'ascidio numerose ghiandole secernono un liquido zuccherino che attira gli insetti, che scivolano poi dentro (trappola a scivolo). Le pareti della trappola sono infatti liscie e con peli rigidi rivolti all'interno, per impedire agli insetti la risalita.

Sul fondo dell'ascidio si accumula un liquido contenente enzimi proteolitici, in cui vivono batteri specializzati che contribuiscono alla digestione della preda. Queste piante trovano ospitalità nella prima delle serre ottocentesche, posta poco oltre la porta Nord, lungo il viale delle serre, dove è facile vederle anche in fiore.

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Sarracenia

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Nepenthes

PIANTE MEDICINALI E VELENOSE

Questa collezione, che rappresenta la diretta continuazione dell'attività dell'originario Horto medicinale, comprende anche alcune piante medicinali "storiche", molto utilizzate in passato, ma che oggi non hanno più alcun interesse terapeutico.

La maggior parte delle specie coltivate in questi settori è però d'impiego attuale e la collezione viene costantemente aggiornata, con l'inserimento di nuove entità per le quali vengano dimostrate interessanti proprietà terapeutiche.

Si coltivano anche alcune specie che, pur non contenendo sostanze di immediata utilizzazione in terapia, forniscono molecole che rappresentano per l'industria farmaceutica il punto di partenza per la semi-sintesi di sostanze utilizzate a scopo terapeutico.

Tra queste, varie specie del genere Dioscorea e il tasso (Taxus baccata L.), usate rispettivamente per la semi-sintesi di ormoni e di sostanze antitumorali.

Si tratta tuttavia di piante che devono essere utilizzate con estrema cautela e solo sotto forma di farmaci e che, se ingerite, possono provocare avvelenamenti anche gravi e talora mortali.

Il loro grado di pericolosità è indicato sul cartellino da crocette, una crocetta per le piante poco tossiche, due per quelle più tossiche, tre per quelle che possono essere mortali.

PIANTE INTRODOTTE IN ITALIA DALL'ORTO BOTANICO

Fin dalla sua fondazione, l'Orto botanico di Padova fu al centro di una fitta rete di relazioni internazionali con scambi di semi, di piante e di materiale scientifico di ogni tipo.

Fu così che l'Orto patavino ebbe un ruolo importante nell'introduzione in Italia e nell'acclimatazione di specie esotiche.

Tra queste, si possono osservare piante oggi molto diffuse perché di interesse ornamentale, come il lillà (Syringa vulgaris L.)
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, il gelsomino giallo (Jasminum fruticans L.),image

la vite del Canadà (Parthenocissus quinquefolia (L.) Planch.), image

l'albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera L.),
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il cedro dell'Himalaia (Cedrus deodara (D.Don) G.Don fil.),image

la fresia (Freesia refracta (Jacq.) Klatt), image

il cuor di Maria (Dicentra spectabilis Lem.).image

Altre sono piante alimentari di largo impiego, come il girasole (Helianthus annuus L.)image, il sesamo (Sesamum indicum L.)image, la patata (Solanum tuberosum L.).

Alcune si sono spontaneizzate in Italia, come l'agave (Agave americana L.)image

, la falsa acacia (Robinia pseudacacia L.) image

e l'albero del Paradiso (Ailanthus altissima (Miller) Swingle)
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; esse caratterizzano talora il paesaggio di vaste aree del territorio nazionale.

Foto dell'orto botanico
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CURIOSITA'
Conta oltre quattro secoli (data di impianto del 1585) la pianta più antica dell'Orto Botanico. Si tratta di una palma di S. Pietro, nota come Palma di Goethe perché ispirò al poeta naturalista tedesco in visita a Padova nel settembre del 1786, una teoria sulla metamorfosi delle piante.


fonti:
http://www.sitiunesco.it/
http://www.ortobotanico.unipd.it/nuovo/index.htm

Edited by silvanapat - 7/6/2008, 18:31
 
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view post Posted on 9/3/2008, 16:58
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La felicità è come una farfalla:dura il tempo di un battito d'ali

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:022.gif: questa discussione è spettacolare!! complimenti davvero!
le immagini sono stupende....sembra davvero di visitarlo.
Diversi anni fa ci sono stata ...indimenticabile.

:42m5b8n.gif: :42m5b8n.gif: brava!!! :025.gif:
 
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pieraim
view post Posted on 9/3/2008, 21:14




Mamma mia che bello questo post :woot:
Brava Silvana :42m5b8n.gif:
Che belle quelle piante :woot:
 
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Pulcino Felice
view post Posted on 9/3/2008, 23:43




Bellissima discussione, Silvana!! Brava!! :42m5b8n.gif:
 
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3 replies since 29/2/2008, 12:35   7686 views
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