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"PITTURA" Giuseppe Arcimboldo, il pittore dei "ritratti burleschi"

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silvanapat
view post Posted on 18/3/2008, 09:02 by: silvanapat




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Giuseppe Arcimboldo - Autoritratto


Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldoà, come è nominato in diversi documenti d'archivio (Milano, 1527 – Milano, 11 luglio 1593) è stato un pittore italiano, noto soprattutto per le sue grottesche "Teste Composte", ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta di Trompe-l'œil, oggetti o cose dello stesso genere (prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli, libri, ecc) collegati metaforicamente al soggetto rappresentato, in modo da desublimare il ritratto stesso.

Giuseppe Arcimboldo nacque a Milano nel 1527, figlio di Biagio, pittore accreditato presso la Veneranda Fabbrica del Duomo e discendente da un ramo cadetto di un'aristocratica famiglia milanese.

L'episodio decisivo della vita e della carriera di Arcimboldo fu la sua partenza, nel 1562, alla volta di Vienna, invitato a corte dal principe (e futuro imperatore) Massimiliano II d'Asburgo.

Le sue opere più celebri sono in effetti le otto tavole di contenute dimensioni (66 x 50 cm) raffiguranti, in forma di ritratto allegorico, le quattro stagioni (Primavera, Estate, Autunno e Inverno) e i quattro elementi della cosmologia aristotelica (Aria, Fuoco, Terra, Acqua).

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La Primavera, Real Academia de San Fernando, Madrid


Innumerevoli fiori con le loro foglie ed i loro steli, sapientemente assemblati in una combinazione naturalistica creano l'illusione dei capelli, del vestito e della pelle.
IL verde delle foglie costituisce l'abito da ci sbuca un iris, mentre una serie di fiori bianchi crea una specie di colletto alto che lo separa dal volto. La pelle è composta da infiorescenze rosate, il naso è un bocciolo di giglio, l'orecchio un tulipano da cui pende un'aquileia (orecchino). Ci lascia intendere che il dipinto raffiguri il volto di una giovane donna sorridente. Gli occhi sono due bacche di belladonna.

I capelli sono resi mediante una corona di fiori variopinti e molto vari; dalla chioma spunta chiaramente un giglio bianco.

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L'Estate, Museo del Louvre, Parigi


Qui un intreccio a trama semplice di spighe di grano che fuoriescono dal colletto forma il corpo; sulla manica compare la data d'esecuzione: 1573.
Il colletto riporta il nome dell'artista finemente intessuto, la lettera F sta per "fecit".
Sul petto un carciofo è prominente.
La carnagione tende ai toni dell'arancio grazie alla combinazione di frutti: una pesca per la guancia, ciliegie rosse formano le labbra e il naso è un cetriolo mentre l'orecchio è una melanzana.
Tra i capelli notiamo prugne, una pannocchia di mais, lamponi e qualche spiga.

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L'Autunno, Museo del Louvre, Parigi


La testa spunta da un vecchio tino disfatto e rami di salice legano i singoli listelli di legno.
Una pera succosa forma il naso bitorzoluto, la guancia rigonfia è una mela matura, il mento un melograno e probabilmente una rossola (specie di fungo) costituisce l'orecchio con un pendente a fico maturo.

L'involucro spinoso della castagna forma la bocca e il frutto contenuto sembra una lingua appuntita che si spinge tra le labbra in attesa del delizioso piacere.

Il capo è coronato sia da uva bianca sia da uva nera, un enorme zucca e pampini rossicci: chiaro il richiamo alle tradizionali rappresentazioni di Bacco. Nel complesso è il volto di un personaggio rude e grossolano.

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L'Inverno, Museo del Louvre, Parigi


Come un mantello che avvolge l'inverno è utilizzata una stuoia di paglia che riporta uno stemma chiaramente allusivo alla casata imperiale.

Per rendere la figura di un uomo vecchio e abbandonato è stato riprodotto un ceppo d'albero quasi essiccato con una corteccia spaccata e particolarmente nodosa sul collo. Il naso è una appendice spellata , la bocca gonfia e senza denti rappresentata da un fungo si colloca sopra il mento ispido grazie alle radici.

L'occhio è incassato in una spaccatura della corteccia e il resto di un ramo spezzato suggerisce l'orecchio.
Un intreccio di rami secchi, che si snodano in ogni direzione, forma la capigliatura e potrebbe alludere ad una corona. Il verde dell'edera che occupa la parte superiore della testa rafforza la speranza che l'inverno non duri eternamente e insieme a un'arancia e a un limone dai colori caldi, fuoriuscenti dal petto, portano una parvenza di sole e di calore nella desolazione della stagione fredda.

Come spiega Fonteo, questa stagione designava l'inizio d'anno; all'inverno "caput anni" corrisponde pertanto l'imperatore Massimiliano,caput mundi.

lL riferimento a Massimiliano è chiaro anche nel blasone dell'ordine del Toson d'Oro cui appartenevano gli Asburgo con quattro svolazzi a lettera "M".

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Rodolfo II in veste di Vertunno, Skoklosters Slott, Stoccolma

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Il Bibliotecario, Skoklosters Slott, Stoccolma

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I QUATTRO ELEMENTI



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Aria



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Fuoco


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Terra


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Acqua

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CURIOSITA'

Probabilmente il fotografo CARL WARNER si è ispirato ad Arcimboldo per le sue originali foto create con il cibo.
Se sei interessato a vederle, clikka QUI

fonte:
wikipedia
immagini dal web
altri siti web

Edited by silvanapat - 26/7/2009, 08:25
 
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