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L'INFIORATA di GENZANO - Genzano (Roma)- Giugno, "Riti - Sagre - Tradizioni - Credenze"

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silvanapat
view post Posted on 16/8/2008, 09:02




L'INFIORATA di GENZANO - Roma




L'infiorata di Genzano è una manifestazione, che si svolge nella cittadina di Genzano di Roma, caratterizzata dall'allestimento di un un tappeto floreale lungo il percorso della processione religiosa in occasione della festività del Corpus Domini.

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Infiorata di Genzano - anno 2005



La festa risale al XVIII secolo, allorché venne allestito un tappeto floreale lungo la via Sforza (ora Via Bruno Buozzi) di Genzano.

In precedenza, a Genzano, e verosimilmente in altre località dei Castelli Romani, esisteva da tempo imprecisato la consuetudine di preparare tappeti di fiori in occasione della festa del Corpus Domini.

STORIA

La tradizione era nata Roma nella prima metà del XVII secolo ed era stata adottata nelle località dei Colli Albani probabilmente per gli stretti legami di questo territorio con Gian Lorenzo Bernini, il principale artefice di feste barocche.

Si ritiene, infatti, che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori fosse nata nella basilica vaticana ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato "fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell'opere del mosaico" il 29 giugno 1625, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma.

Pochi anni dopo, nel 1633, un altro quadro floreale venne realizzata da Stefano Speranza, uno stretto collaboratore del Bernini.

Oreste Raggi informa che, morto Benedetto Drei, fu proprio Bernini a succedergli, e che "da Roma quest'arte si divulgò".

A Roma la consuetudine delle infiorate dovette scomparire alla fine del secolo XVII.

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Antoine Jean-Baptiste Thomas: Infiorata del 1817



A Genzano, invece, continuò ancora nel XVIII secolo, come informa un manoscritto anonimo del 1824 conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e stampato solo di recente, in cui si narra come a Genzano alcune famiglie avessero l'abitudine di fare infiorate davanti alla loro abitazione in occasione delle tre diverse processioni che si svolgevano nella ricorrenza del Corpus Domini, una nel giovedì, le altre due nella domenica successiva.

Poiché nessuna delle tre processioni passava per via Sforza, Don Arcangelo Leofreddi, che abitava in quella via, chiese al vescovo di Albano François-Joachim de Pierre de Bernis la variazione del percorso della processione del giovedì dell'ottava.

Ottenuto il permesso, don Leofreddi "pregò tutti li abitanti (di via Sforza) a fare delle infiorate, ogniuno a proprie spese avanti le loro abitazioni, come tutti fecero".

C'è disaccordo sulla data della prima infiorata di Genzano: alcuni la fanno risalire al 1778; altri al 6 giugno 1782, data in cui il tappeto coprì l'intera via (in precedenza l'infiorata copriva piccoli tratti).

LA MANIFESTAZIONE

Dal 1875 l'infiorata si svolge in via Italo Belardi, già via Livia, la via che congiunge la piazza principale del paese (Piazza IV Novembre) alla Chiesa di Santa Maria della Cima.

La strada viene ricoperta totalmente da un tappeto floreale che ricopre una superficie di 1890 m2, composto generalmente di tredici quadri, oltre alla decorazione della scalinata che porta alla Chiesa di Santa Maria della Cima posta in cima alla salita.

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Lo spolvero : la strada viene disegnata con il gesso



Ogni quadro misura generalmente 7 m x 14 m e i soggetti, scelti da una apposita Commissione che presiede anche all'organizzazione della manifestazione, sono generalmente di argomento religioso o civile, riproduzioni di note opere d'arte, o motivi geometrici.

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La posa dei fiori sul disegno



Per comporre i tredici quadri dell'Infiorata di Genzano occorrono circa 500 quintali di petali di fiori o essenze vegetali. La protezione, ai lati, è attuata per mezzo di colonnine ricoperte di mortella e collegate da festoni sempre di mortella.

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la tavolozza dei fiori



Data la deperibilità del materiale con cui viene creato questo enorme tappeto, la deposizione dei fiori avviene lo stesso giorno della festa o la notte precedente.

La sera del sabato gli artefici dell'Infiorata, in genere gli autori dei vari quadri, hanno provveduto a disegnare sulla sede stradale, prima con il gesso e poi con la calce, i contorni dei quadri in base al bozzetto originale, servendosi anche di cartoni traforati (tecnica dello spolvero).

La deposizione dei fiori avviene quindi posando i petali, prelevati dai cesti, entro i contorni già tracciati sulla via.

La sera della domenica viene celebrata la messa davanti alla Chiesa di Santa Maria della Cima e, dopo una solenne concelebrazione eucaristica a cui partecipa sovente il vescovo di Albano, il tappeto viene percorso dalla processione religiosa dei celebranti che reca il Santissimo Sacramento alla non lontana Collegiata della Santissima Trinità.

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La Processione



Il tappeto viene mantenuto, sostituendo i petali appassiti, fino alla sera del lunedì, quando, alle 19:00 in punto, ricevuto il via dal Sindaco, la banda musicale esegue la tradizionale sfilata che precede la distruzione dell'infiorata da parte dei bambini (il cosiddetto spallamento).

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Il momento che aspettano con impazienza i bambini: LO SPALLAMENTO



Scriveva Mario dell'Arco:
« Purtroppo, er giorno doppo

è segnata la sorte
de l'Infiorata:
corolle morte su la via.
De botto,
giù da Santa Maria
del la Cima se sfregna una cascata
de regazini: un fiotto de majette
color ginestro, sàusa, turrena,
papavero, bluette
e arriva fino in piazza.
Una infiorata viva »


(Mario dell'Arco, Poesie)



CURIOSITA'

Massimo d'Azeglio "I Miei ricordi"

« L'infiorata si fa per l'Ascensione, e serve alla processione che gira le principali vie del paese.

Consiste in un suolo di fiori che copre totalmente il terreno sulla salita che dalla piazza conduce alla chiesa.

Alcuni giorni innanzi la festa, le donne e ragazze del paese vanno per prati, per boschi e per giardini, e li spogliano di fiori, che portano a casa a fastelli.

Poi sfogliano questi fiori uno ad uno, ed ammucchiano le foglie dello stesso colore, onde compongono alla fine una specie di tavolozza piena di tinte diverse.

Ogni casa che fronteggi la strada, s'incarica di coprire lo spazio che le sta dinnanzi, ed eseguisce un disegno diverso.

Chi fa un ornato, chi un fregio, chi l'arme del duca Sforza, antico signore del paese, chi la propria, se l'ha, chi quella del vescovo o del Papa e via via.

Con una lunga funicella logora e quindi flessibile, che si mette in terra a norma del disegno, si fissa prima il contorno che poi s'empie di foglie de' varii colori.

L'insieme riesce vivacissimo; e visto dal piede della salita si mostra come un tappeto magnifico, che rincresce di veder poi guastato da' piedi della processione. »


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Nikolaj Gogol

….Ah, ora vi racconto qualche cosa a proposito di una festa, che si è svolta qualche giorno fa in un paesino, Genzano, a 30 chilometri da Roma. La festa si chiama "Infiorata", cioè floreale. Immaginate che le strade della cittadina sono coperte di fiori. Però, non crediate che i fiori siano semplicemente gettati in terra.

Niente affatto, non pensereste neanche che siano fiori, ma tappeti che coprono la strada, decorati con immagini diverse e tutto questo fatto con i fiori: Stemmi, vasi, tantissimi arabeschi diversi e, addirittura, il ritratto del Papa.

La visione è sorprendente strade, finestre, porte sono piene di gente. Dopo, sopra tutti questi fiori dovrà passare la processione, iniziando dalle due chiese, girerà tutta la città (...) Davanti a tutti sfileranno tre ragazzine di 5 anni, molto carine, vestite da angeli con le ali...

Lettera alle sorelle 30.6.1838, Roma


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Richard Voss

Nell'ultimo giorno della fessa floreale, la cittadina offriva un quadro di bellezza magica; schiere di fanciulli e di fanciulle saccheggiavano i giardini e riempivano fino all'orlo grosse ceste di garofani e di verbene, di aster e di giorgine, di viole a ciocche e di "suocere e nuore"; in quanto alle rose, parevano tornati i tempi degli imperatori romani.

Sotto il platano secolare sedevano le donne, ciascuna tenendo una tavoletta davanti a sé sulla quale erano tracciati arabeschi e nomi, e accanto a sé dei mucchi di fiori delle diverse specie, disposte separatamente: i nomi e gli arabeschi venivano ricoperti di petali variopinti e il fondo di un colore solo. Questi meravigliosi mosaici erano poi portati a casa, tra suoni di liuto e canti, mentre le fanciulle accordavano il caratteristico saltarello al tintinnio dei piccoli tamburi.

Venuto il giorno della festa, tutta la città pareva una gigantesca aiuola. Ogni casa, ornata di drappi e dì coperte colorate, aveva un tappeto di fiori davanti alla porta, e tappeti di fiori coprivano le strade principali, che menavano alla chiesa.

Uno spettacolo meraviglioso era offerto dalla piazza, che sale al Duomo in dolce pendio.

Visioni d'Italia, 1912


fonti:
wikipedia
http://www.infiorata.it
 
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Vany!
view post Posted on 16/8/2008, 16:22




davvero un'interessante discussione e che bello quel tappeto di fiori :wub: peccato che vengano calpestati... :unsure:
 
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1 replies since 16/8/2008, 09:02   1971 views
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