Oggi è ricavato per lo più dalla melassa, un sottoprodotto dell’industria saccarifera della barbabietola da zucchero: si tratta di un liquido bruno, sciropposo, che si separa dallo zucchero per centrifugazione. In commercio, il lievito si può trovare fresco, compresso in panetti o liofilizzato.
Altre originiÈ detto anche lievito di birra perché in passato si estraeva dai depositi che si formavano durante la fermentazione dei mosti di birra. Il lievito è un microrganismo dal cui metabolismo si sviluppa gas (anidride carbonica), che rende la pasta del pane più spugnosa e quindi più adatta alla cottura.
Il lievito di birra fa bene?
Prima di tutto occorre spiegare che cos’è un lievito: è un fungo microscopico che si riproduce ogni dieci minuti circa attraverso un processo detto gemmazione, cioè suddivisione in cellule simili. Per sostenere un metabolismo così veloce il lievito contiene un’elevata percentuale di proteine, vitamine e minerali.
Una miniera preziosa. Il lievito di birra, in particolare, è soprattutto ricco di vitamine del gruppo B, di vitamina E e H e di lipoproteine. Contiene anche fosforo, potassio, magnesio, calcio, zinco, cromo, selenio, ferro, manganese e rame: ecco perché fa bene, perché contiene elementi di cui anche il corpo umano ha bisogno per sostenere il suo metabolismo.
Abbasso il colesterolo. Le lipoproteine sono del tipo Hdl e possono aiutare quindi l’organismo nel combattere il cosiddetto “colesterolo cattivo”. La vitamina B1 e il cromo, oltre a costituire un sostegno per le funzioni cardiache, sono in grado di ridurre la quantità di zuccheri presenti nel sangue. Le vitamine del gruppo B e la vitamina H sono importanti per il ricambio della pelle. Grazie alla sua composizione complessa, il lievito di birra è inoltre indicato come ricostituente. Si trova in erboristeria e nei supermercati, in polvere o compresse.
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