| Napolitano succede a Napolitano
Il responso annunciato pochi minuti fa. I primi sette anni letti, in sintesi, attraverso francobolli e posta
Un momento dello scrutinio
È Giorgio Napolitano il nuovo presidente della Repubblica, che quindi succede a se stesso. L’hanno scelto le Camere in seduta comune insieme ai rappresentanti delle Regioni, dopo la sua disponibilità espressa, nel primissimo pomeriggio, per uscire dall’impasse: “Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto” -ha detto- “ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta”. “Confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”. Numeri alla mano, l’esito formale è stato chiaro pochi minuti fa.
Si conferma così, per un periodo indeterminato, l’epoca di Giorgio Napolitano, iniziata il 10 maggio 2006 con l’elezione ed il 15 maggio con il giuramento. Se letta invece attraverso i francobolli, sarebbe cominciata cinque giorni dopo, attraverso il 62 centesimi che intendeva promuovere i Mondiali a squadre di scacchi programmati a Torino.
A sfogliare il catalogo, diversi i dentelli che in questo lasso di tempo, per un motivo o per l’altro, si sono fatti notare, dalla vittoria ai Campionati di calcio (l’1,00 euro uscito il 9 settembre 2006) al blocco per il cinquantenario dei Trattati di Roma (organizzato nel 60 e nel 65 centesimi del 25 marzo 2007), dai foglietti che richiamano Domenico Modugno e Mina (60 eurocent del 25 febbraio 2008 e del 17 febbraio 2009) all’ordinaria “Posta italiana” (debuttò nei tagli da 0,60, 1,40, 1,50 e 2,00 euro il 7 luglio 2009). E senza scordare l’indiretto omaggio per l’Abruzzo terremotato (60 centesimi in blocco per Santa Maria di Collemaggio del 10 febbraio 2010), la beatificazione di Giovanni Paolo II (60 del 29 aprile 2011), la maxi serie dei vini (quindici pezzi da 60 del 24 marzo 2012), i tributi a Luigi Einaudi (60 emesso il 2 luglio 2012) ed al Nobel per la pace ottenuto dall’Ue (75 del 10 dicembre 2012), la commemorazione centenaria dell’ufficio postale Roma Quirinale (busta da 70 dell’1 marzo scorso)…
Sicuramente più impegnative sono state le celebrazioni per i centocinquantenari, soprattutto quelle per l’Unità (numerosi i tagli prodotti, a cominciare di fatto dai quattro da 0,60, 0,65, 0,85 e 1,00 euro fogliettati per la spedizione dei Mille, arrivati il 5 maggio 2010), ma senza scordare gli analoghi giri di boa per la lira (tre 60 centesimi lanciati il 23 marzo 2012) ed il servizio postale (cominciando con i nove dentelli da 0,60 in blocco del 5 maggio 2012). A diverse di queste celebrazioni il capo dello Stato non ha voluto mancare, contribuendo, con la propria presenza, ad attirare l’attenzione dei media e del pubblico.
Dal punto di vista tecnico sono da segnalare il “legno” canturino con la basilica dedicata a san Vincenzo in Galliano (2,80 euro del 2 luglio 2007), i dorati per “Italia 2009” ed il Natale (2,80 euro del 10 e del 30 ottobre 2008), l’omaggio alla Federacciai caratterizzato da inchiostro magnetico (3,30 del 28 giugno 2010).
Lungo il primo settennato è stata archiviata l’emissione “Diciottenni” ma al tempo stesso si è concretizzato il “Festival internazionale della filatelia”, svoltosi dal 21 al 25 ottobre 2009, ed ora sta compiendo i primissimi passi il progetto “Filatelia nelle carceri”. Dal punto di vista postale, fra i tanti aspetti ne basti citare un paio: con l’1 gennaio 2011 si è concretizzato l’ultimo gradino della liberalizzazione e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è subentrata al ministero dello Sviluppo economico quale riferimento di settore.
Nella collezione, perlomeno un richiamo straniero: sono i quattro 280 pesos che il Cile lanciò per la visita di Napolitano. Era il 17 marzo 2008
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