| Poste Italiane comunica che oggi 13 febbraio 2021 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo commemorativo di Camillo d’Errico nel bicentenario della nascita, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. Tiratura: trecentomila esemplari. Foglio da quarantacinque esemplari Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. La vignetta riproduce un particolare del dipinto di Giacomo Di Chirico di Venosa “Camillo d’Errico anziano”, conservato nella Pinacoteca e Biblioteca Camillo d’Errico del Comune di Palazzo San Gervasio. Completano il francobollo le leggende “CAMILLO D’ERRICO”, “1821 - 1897”, “PATRIOTA E SINDACO”, “PALAZZO SAN GERVASIO (PZ)” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Palazzo San Gervasio (PZ). Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it. Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 15€. TESTO BOLLETTINO Camillo d’Errico nacque a Palazzo San Gervasio (PZ) il 13 febbraio 1821 da Agostino, ricco e colto esponente della borghesia locale, e Marianna Vigilante. I membri della famiglia, insediati nei posti chiave dell’amministrazione e dell’economia lucana, hanno svolto un ruolo importante nella storia dell’intera Basilicata. Gli orientamenti progressisti e le agiate condizioni della famiglia consentirono a Camillo di studiare a Napoli, dove completò la formazione giuridica e poté accostarsi al mondo dell’arte e della letteratura frequentando i più vivaci centri culturali della capitale. A Palazzo San Gervasio, in parallelo, la sua famiglia continuava a mantenere rapporti con importanti esponenti della cultura locale e nazionale. Nel 1861 Camillo divenne sindaco di Palazzo San Gervasio, carica che ricoprirà all’incirca per 35 anni. Come sindaco, egli promosse la realizzazione di importanti opere pubbliche come la costruzione del primo impianto di illuminazione elettrica a forza idraulica, la pavimentazione delle strade comunali e il completamento dei giardini pubblici. Dietro un suo interessamento diretto, venne istituito prima un servizio di vigilanza urbana e rurale e poi, rispettivamente nel 1871 e nel 1882, nacquero la prima banda municipale e la prima società di mutuo soccorso. Il primo ottobre 1893 venne inaugurata la Biblioteca Popolare intitolata a Vincenzo d’Errico, la quale disponeva allo stato nascente di 600 libri, in parte acquistati e in parte avuti in dono da soci generosi, tra cui Camillo stesso e Giustino Fortunato, propensi a incoraggiare la “nascente istruzione”. Nel 1897 venne quindi istituito un patronato scolastico e aprirono gli uffici delle poste e dei telegrafi. Infine, venne rilanciata l’attività delle fiere, pubblicizzate in tutto il circondario, persino fino a Napoli. Il grande mecenate lucano si spense il 31 ottobre 1897 nel suo paese di nascita: pochi giorni prima, il notaio Antonio Gasparrini aveva raccolto le sue ultime volontà, tra cui disponeva anche che la sua ricca Biblioteca e la sua importante Pinacoteca fossero donate alla comunità, chiedendo che fosse istituito un Ente Morale che provvedesse alla loro cura e gestione. L’Ente Morale Pinacoteca e Biblioteca Camillo d’Errico viene istituto il 19 luglio 1914 con Regio Decreto n. 963, e il 16 dicembre 1915 con Regio Decreto n. 1926 viene approvato lo Statuto dell’Ente, in base al quale la sede è stabilita presso il palazzo di Corso Manfredi. Oggi come ieri, la Quadreria è assai assortita per la presenza di decine e decine di quadri di altissimo livello. Vi figurano veri e propri capolavori come i dipinti di Salvator Rosa, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Francesco De Mura, Gaspare Traversi, Giuseppe Bonito, Micco Spadaro e Giacomo Del Po, ma pure copie realizzate dai loro allievi. Il gesto munifico di Camillo di donare l’intera raccolta di quadri e di libri al paese si inserisce nel clima di quell’impegno civile, politico e culturale per cui si era già contraddistinta l’intera famiglia d’Errico. La collezione d’Errico è composta da 303 opere d’arte e 5000 volumi storici e ha ancora sede nella casa del mecenate in Corso Manfredi a Palazzo San Gervasio nel palazzo della famiglia d’Errico. Mario Saluzzi - Conservatore Ente Morale Pinacoteca C. d’Errico Michele Mastro Presidente C.d.A. Ente Morale Sindaco di Palazzo San Gervasio
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