La tigre biancaÈ uno degli animali più incantevoli al mondo, la tigre bianca appartiene alla sottospecie delle Tigri del Bengala.
La sua storia è unica. Vale la pena raccontarla perché ci può insegnare molte cose.
Per la prima volta fu catturata nel 1951 da un Maharaja nelle foreste di Govindgarh in India.
La tigre del Bengala, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è bianca perché albina ma perché possiede un gene recessivo che determina la mancata colorazione del mantello.
Un tempo era diffusa in gran parte dell’Asia sud-orientale, oggi invece è completamente estinta in natura e sopravvive solo negli allevamenti e nei parchi. La sua estinzione è stata provocata dal colore bianco che la rende poco mimetizzabile, dalla caccia e dalla distruzione del suo habitat.
Le tigri bianche sono generalmente più alte di quelle di colore arancione e il loro mantello ha delle strisce grigio scuro sul fondo bianco; un’altra loro caratteristica è il colore blu degli occhi mentre il naso e i polpastrelli sono rosa come quelli delle tigri siberiane.
Le tigri vivono fino a 15 anni in natura, fino a 20 in cattività.
Le femmine partoriscono a 3-4 anni di età da due a quattro cuccioli che dipendono dalle cure materne fino a 18 mesi di età, anche se possono restare con la madre fino ai due anni circa quando si allontanano per creare il loro ambito familiare.
Sono attualmente presenti al Parco Le Cornelle (Valbrembo, Bergamo) e nei parchi di Stati Uniti, Giappone, Cina, Olanda e Libia.