lo sapevate................perchè parlando di una persona coraggiosa si usa dire "ha fegato"? Prometeo incatenato,(si vede l'aquila che gli mangia il fegato) marmo bianco di Nicolas-Sébastien Adam, Parigi, Louvre
« Divino etere e voi venti dalle ali veloci,
sorgenti dei fiumi e tu delle onde marine infinito sorriso; grande madre terra, e cerchio del sole che tutto abbraccia, io vi invoco:
vedete quali pene io, un dio, patisco per mano di dei. »
Di una persona coraggiosa si dice normalmente che
"ha fegato". Il fegato infatti ha sempre rappresentato un simbolo di
coraggio e di forza fisica. Per gli antichi greci era la sede della forza, della caparbietà e delle passioni, particolarmente dell'amore sensuale e dell'ira. Sull'argomento esiste anche un mito, quello
del titano Prometeo che coraggiosamente rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini.
Prometeo ruba il fuoco, 1817, nell'interpretazione di Heinrich Friedrich Füger Zeus, scoperto il furto, lo condannò a essere incatenato per l'eternità a una roccia sulle montagne del Caucaso e dispose che ogni giorno un'aquila gigante gli divorasse il fegato.
Ogni notte però il suo fegato ricresceva, così che l'aquila potesse tornare a divorarlo il giorno seguente. Per quanto riguarda Prometeo, dopo tremila anni, Eracle passò dalla regione del Caucaso, trafisse con una freccia l'aquila che lo tormentava e lo liberò, spezzando le catene.
Zeus, felice di questa impresa, che accresceva la gloria del figlio, non protestò; ma affinché il suo giuramento non fosse vano, ingiunse a Prometeo di portare un anello fatto con l'acciaio delle sue catene e un pezzetto della roccia al quale era legato: così un legame d'acciaio continuava a unire il Titano alla sua roccia.
Nel mito è presente un fondo di verità:
il fegato è il solo organo del corpo umano capace di una rigenerazione quasi totale. Se, per esempio, in un intervento chirurgico si rende necessario toglierne una parte, nel giro di pochi mesi il corpo riesce a reintegrarlo totalmente.
ARTE Nelle opere artistiche, il Titano è generalmente raffigurato nudo e legato ad una roccia, mentre un'aquila gli divora il fegato.
Nella scena si può scorgere una fiaccola accesa, simbolo della sua colpa e della sua punizione. Meno frequentemente l'eroe è ritratto davanti a una statua dalle fattezze umane, che talvolta poggia su di un piedistallo.
In un'altra versione iconografica l'eroe, dopo aver rubato il fuoco, avvicina una torcia accesa alla statua per darle la vita. La commistione dei due episodi, in realtà indipendenti tra loro, è stata letta in chiave allegorica: la figura della statua rappresenta l'uomo toccato dalla grazia divina.
Il mito di Prometeo rappresentato in un quadro fiammingo del '600. RUBENS---PROMETEO e l'AQUILA
Vulcano incatena Prometeo di Dirck van Baburen, 1623FONTI:
focus.it
wikipedia
immagini dal web