Paperando

Le statue parlanti di Roma

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silvanapat
view post Posted on 16/5/2008, 08:55




LE STATUE PARLANTI di ROMA



Le statue parlanti:

PASQUINO
MARFORIO
FACCHINO
MADAMA LUCREZIA
ABATE LUIGI
BABUINO



Le cosiddette "statue parlanti" sono l'arma con la quale Roma si è sempre opposta all'arroganza e alla corruzione delle classi dominanti con grande senso dell'umorismo.
Fin dagli inizi del XVI secolo, cartelli satirici venivano appesi nottetempo presso un numero di statue che sorgevano in luoghi ben frequentati della città, così che la mattina seguente chiunque potesse leggerli, prima che fossero rimossi dalle guardie.
I cartelli a volte avevano poesie, a volte dei dialoghi umoristici; nella maggior parte dei casi bersaglio della satira era il papa. E gli autori, ovviamente, rimanevano ignoti.
Il popolo cominciò ad assegnare dei soprannomi a queste statue, delle quali la più famosa era "Pasquino"; ai nostri giorni questi monumenti sembrano aver perduto la parola, ma rimangono comunque saldamente al loro posto.
Dal 1501 "Pasquino" si trova alle spalle della grande piazza Navona, in un piccolo slargo che dalla statua prende il nome di piazza Pasquino.

PASQUINO



Si tratta di un torso di figura maschile, probabilmente risalente al III secolo a.C.

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È così male conservato che dire con certezza chi rappresenti è impossibile, forse un re o un eroe dell'antica Grecia.

Anche sull'origine del soprannome si sa poco; vuole la leggenda che la statua fosse stata rinvenuta presso una bottega di barbiere (o secondo un'altra versione, un'osteria) il cui proprietario si chiamava Pasquino.

Questa tradizione durò fino allo scorso secolo, e le burle contenute nei cartelli presero il nome di "pasquinate".

Una delle più celebri è quella diretta al papa Urbano VIII, della famiglia Barberini, che fece togliere a Bernini le parti bronzee del Pantheon per la realizzazione del grandioso baldacchino di S.Pietro (1633):

quod non fecerunt barbari,
fecerunt Barberini
(sentenziò Pasquino).




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ALCUNE "PASQUINATE MODERNE"

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una "pasquinata moderna" per la morte di Alberto Sordi



L'origine del nome è avvolta nella leggenda, di cui esistono diverse versioni.

Secondo alcuni Pasquino sarebbe stato un personaggio del rione noto per i suoi versi satirici: forse un barbiere, un fabbro, un sarto o un calzolaio.

Secondo Teofilo Folengo mastro Pasquino sarebbe stato un ristoratore che conduceva il suo esercizio nella piazzetta.

Un'ipotesi recente sostiene invece che fosse il nome di un docente di grammatica latina di una vicina scuola, i cui studenti vi avrebbero notato delle rassomiglianze fisiche: sarebbero stati questi a lasciare per goliardia i primi fogli satirici.

Vi è anche un'altra versione che vorrebbe collegare il nome della statua a quello del protagonista di una novella del Boccaccio (Decamerone, IV, 7) morto per avvelenamento da salvia, erba nota invece per le sue qualità sanifiche: il nome quindi sarebbe stato ad indicare chi viene danneggiato dalle cose che si spacciano per buone (come poteva essere, in quel contesto, il potere papale).

CURIOSITA'

Nel XVII secolo le pasquinate, come genere letterario, incontrarono una certa fortuna anche lontano da Roma, soprattutto a Venezia, il cui portavoce fu il Gobbo di Rialto e, in misura minore, a Firenze, con il celebre porcellino della Loggia del Mercato Nuovo.


MARFORIO




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Marforio è una delle sei statue parlanti di Roma, forse la più nota dopo Pasquino.

"Marforio" è una lunga figura barbuta distesa su un fianco, che decora il cortile di Palazzo Nuovo, un'ala dei Musei Capitolini.

Forse rappresenta un'allegoria di un fiume (il Tevere?) o forse è Nettuno, il dio dei mari.

Il suo luogo originario di provenienza è il Foro Romano, da dove venne spostato nel tardo XVI secolo.

Marforio era considerato la "spalla" di Pasquino, poiché in alcune delle satire le due statue dialogavano fra di loro: una faceva domande riguardo ai problemi sociali, alla politica, ecc., e l'altra dava risposte argute, una sorta di botta e risposta su problemi sociali e politici): le pasquinate, finalizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma del XIV e XV secolo.

FACCHINO



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Il "Facchino" è una piccola fontana che rappresenta una figura maschile, il cui viso è andato quasi del tutto perduto, nell'atto di versare acqua da una botte; l'abito indossato dalla figura è il costume tipico della corporazione dei facchini, da cui il nome del personaggio.

La statua originariamente si trovava sulla facciata principale del nobile palazzo De Carolis (oggi noto come palazzo del Banco di Roma), in via del Corso, non lontano dall'attuale piazza Venezia; nel 1874 fu spostata a via Lata, proprio dietro l'angolo.

Risale alla seconda metà del XVI secolo, e secondo una tradizione popolare fu ispirata dalla figura di un acquarolo, colui cioè che raccoglieva acqua dalle fontane pubbliche per rivenderla porta a porta, a modico prezzo.

Nessuno sa chi fosse l'autore della fontana; trattandosi di un'opera pregiata, nonostante le sue condizioni attuali, lo stesso Michelangelo ne era stato ritenuto (erroneamente) l'artefice.

Come le altre cinque è stata la “voce” di diverse pasquinate, le violente e spesso irriverenti satire indirizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista a Roma.

La fontana del Facchino la potete leggere anche QUI nelle "Fontane di Roma"

MADAMA LUCREZIA



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Un'altra statua è conosciuta come "Madama Lucrezia", e si trova in un angolo di Palazzetto Venezia, in piazza San Marco, adiacente a piazza Venezia.

Questo enorme busto marmoreo, alto circa 3 metri, proviene da un tempio dedicato a Iside e raffigura una donna, forse una sacerdotessa di questo culto o forse la stessa Iside.

Il soprannome gli deriva da una nobile dama piuttosto conosciuta, di nome Lucrezia, che visse nel XV secolo.

Si era innamorata del re di Napoli, il quale era già sposato; per questo motivo Lucrezia venne a Roma per cercare di ottenere dal papa la concessione del divorzio per il sovrano, ma il tentativo fallì.

L'anno seguente il re morì; l'ostilità del suo successore costrinse la dama a tornare a Roma, dove abitò appunto presso la suddetta piazza.

Come le altre cinque è stata la “voce” di diverse pasquinate (poche, in realtà), le violente e spesso irriverenti satire indirizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma del XIV e XV secolo.

Se ne ricordano in particolare due: la prima quando, nel 1591, papa Gregorio XIV, ormai in fin di vita, si fece trasferire al Palazzetto Venezia, sperando (grazie anche alla presenza di un alto steccato che attutiva i rumori della città) in un miglioramento che invece non ci fu, e Lucrezia sentenziò che:

"La morte entrò attraverso i cancelli"



L’altra durante la Repubblica Romana del 1799, quando il popolo romano in rivolta precipitò a terra il suo busto, apparve sulle spalle la scritta:

Non ne posso veder più.



ABATE LUIGI



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FUI DELL'ANTICA ROMA UN CITTADINO
ORA ABATE LUIGI OGNUN MI CHIAMA
CONQUISTAI CON MARFORIO E CON PASQUINO
NELLE SATIRE URBANE ETERNA FAMA
EBBI OFFESE, DISGRAZIE E SEPOLTURA
MA QUI VITA NOVELLA E ALFIN SICURA



Questo breve epitaffio si legge sulla base che sostiene l'"Abate Luigi", in piazza Vidoni, non lontano da piazza Navona, sul muro sinistro della chiesa di S.Andrea della Valle.

La statua raffigura un uomo con una toga di foggia tardo-romana; il soprannome fu probabilmente ispirato dal sacrestano della vicina chiesa del Sudario, il quale - secondo la tradizione popolare - rassomigliava molto alla figura scolpita.

La piazza era la collocazione originale dell'"Abate", ma nel corso dei secoli la statua cambiò sede diverse volte, tenuta in scarsa considerazione, finché nel 1924 non fu ricollocata nel medesimo spiazzo.

CURIOSITA'

Sulla sicurezza della vita novella l’epigrafe non sembra aver avuto ragione, poiché ha subito, anche di recente, diversi atti di vandalismo, orientati soprattutto all’asportazione della testa, che è stata più volte sostituita.

È in occasione di una “decapitazione” del 1966 che la statua parlò l’ultima volta, con una pasquinata indirizzata all’ignoto vandalo (ma non solo a lui):

O tu che m’arubbasti la capoccia
vedi d’ariportalla immantinente
sinnò, vòi véde? come fusse gnente
me manneno ar Governo. E ciò me scoccia.



BABUINO



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Il "Babuino" (cioè babbuino) è una figura distesa di sileno, davanti alla chiesa di S.Attanasio dei Greci, nella centrale via del Babuino.

Funge da elemento decorativo per una fontana semplicissima, una volta usata per abbeverare i cavalli (cfr. Fontane, parte III pagina 2), sul cui bordo il vecchio personaggio sta appollaiato sin dal Rinascimento.

Il soprannome dato alla figura è la conseguenza della faccia ghignante del sileno, ora resa ancora più grottesca dall'usura del tempo.

La statua del Babuino la potete leggere anche QUI nelle "Fontane di Roma".






FONTI:
wikipedia
http://www.geocities.com/mp_pollett/roma-c2i.htm

Edited by silvanapat - 18/5/2008, 18:28
 
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Vany!
view post Posted on 16/5/2008, 15:15




Wow non c'era solo la statua del Babuino e quella di Pasquino ma anche tantissimi altre!!! :o: Allora vuol dire che il popolo aveva tanto da protestare... :P Ciauuu Silvy!! :025.gif:
 
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silvanapat
view post Posted on 21/6/2009, 07:11




porto su queste statue parlanti :007.gif: :007.gif: :007.gif:
 
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view post Posted on 21/6/2009, 17:52
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certo che il babuino fa impressione...cmq una cosa è certa..il vandalismo c'era anche tanto tempo fa.. :lol: :lol: :lol:
 
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silvanapat
view post Posted on 23/6/2009, 06:16




CITAZIONE (belias94 @ 21/6/2009, 18:52)
certo che il babuino fa impressione...cmq una cosa è certa..il vandalismo c'era anche tanto tempo fa.. :lol: :lol: :lol:

no simone, non era vandalismo :nono.gif:
A quei tempi il popolo non poteva protestare apertamente oppure manifestare in piazza contro il governo come oggi, perciò scriveva le proteste su dei fogli e li attaccava sulle statue, da qui il nome di "Statue parlanti" :007.gif:
Nella maggior parte dei casi bersaglio della satira era il papa. E gli autori, ovviamente, rimanevano ignoti. :evvaiii!:
:10ge2s8.gif:
 
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view post Posted on 23/6/2009, 11:15
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ah ecco...perchè sennò se li scoprivano c'era la prigione...
 
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pieraim
view post Posted on 23/6/2009, 21:46




Interessantissma discussione :022.gif: Bravissima Silvana :42m5b8n.gif:
 
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view post Posted on 24/6/2009, 11:00
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La felicità è come una farfalla:dura il tempo di un battito d'ali

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Stupenda questa discussione :022.gif: hai fatto benissimo a riportarla su :42m5b8n.gif: :42m5b8n.gif: me la sono letta con vero piacere

graziee silvana :2ewkvsz.gif:

 
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