FONTANA delle ANFORE
ROMA - P.zza dell'emporio
Zona-Testaccio
Autore-P. Lombardi 1926
Committente-SPQR
Acqua-Marcia
Se di domenica mattina si passa vicino Porta Portese, non si può non essere coinvolti dal vociante baillame del mercato, dove si può trovare di tutto, dall'oggetto più necessario a quello più stravagante; dall'oggetto di antiquariato a quello più di moda.
Il mercato non nasce qui a caso.
Poco distante sorgeva il porto di Ripa Grande, da cui si scaricavano tutte le navi provenienti dal porto di Ostia e da tutto il Mediterraneo.
Vi erano anche i magazzini per lo stoccaggio.
A questo Emporium è dedicata la grande piazza vicino al Ponte Sublicio nel cuore di Testaccio, il cui toponimo deriva dalla curiosa collinetta artificiale, formatasi per stratificazione dei cocci, pezzi di anfore, laterizi, materiali che si rompevano al porto durante lo scarico di olio, vino, acqua etc. (
in latino "testae" significa "coccio").
Alla memoria dei traffici, al simbolo del rione, il
Lombardi si ispirò nel realizzare la fontana per Testaccio; non una semplice fontanella, come negli altri casi, ma una costruzione vera e propria, monumentale, cui fanno da sfondo la vegetazione e gli alberi dell'Aventino.
Un ripido e pinnacolare susseguirsi di anfore, costituisce il perno della fontana da cui si dipartono le quattro radiali principali, delle balaustre in travertino che disegnano volumetricamente quattro settori circolari a ciascuno dei quali si accede con una rampa di scale di cinque scalini concentrici e che si ricollegano alla composizione verticale attraverso mensole a volute.
Ciascun balaustro è scavato e nella vasca, che si viene a determinare, confluisce l'acqua da uno zampillo proveniente da un elemento di testata della balaustra stessa, al quale è addossata una mezza anfora rivolta verso la piazza, che, a sua volta, getta acqua da una fistola confluendo in una vaschetta sottostante in travertino.
In tutta la composizione non compaiono angoli vivi, tutto è smussato o arrotondato come la base su cui poggia la fontana, la stele di testata di ciascuna balaustra, morbidi gli angoli di innesto con il perno centrale.
In questo punto il travertino si modena e si apre a formare una vaschetta dove una fistola è mascherata da una semicalotta.
Le volute di raccordo, le sagome delle anfore. Arrotondate le colonnine che su due diversi livelli si ricollegano o alla fontana attraverso lavorate inferriate o proteggono la fontana stessa dal traffico incalzante, dalla calca della gente del vicino mercato.
E la luce scivola morbidamente sull'intera composizione, soprattutto ai rosei bagliori del tramonto.
Lo stesso
Lombardi realizzò, negli stessi anni, altre fontanelle, tutte allusive, nelle decorazioni, agli stemmi dei rioni o alle attività dei luoghi, come:
la Fontana dei Libri....QUI
la Fontana degli Artisti..........QUI
la Fontana delle Tiare...QUI
la Fontana della Pigna...QUI
la Fontana dei Monti.....QUI
la Fontana della Botte....QUI
la Fontana delle Palle di Cannone....QUI
la Fontana del Timone.....QUIfonti:
http://www.romaspqr.ithttp://www.romasegreta.it/testaccio/piazzatestaccio.htmEdited by silvanapat - 21/7/2008, 18:53