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La danza degli stormi

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view post Posted on 16/1/2013, 18:56
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Il termime stormo, equivalente a branco per i mammiferi, si riferisce ad un gruppo di uccelli che si riuniscono assieme durante il volo o mentre si nutrono.

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Formazione

Anche se è diffusa l'opinione che ciò che porta gli uccelli a creare movimenti organizzati in stormi sia la presenza di un "capo" all'interno del gruppo, non è così. Piuttosto ogni elemento dello stormo prende a riferimento l'uccello a lui più vicino cercando di allinearsi alla direzione da esso assunta. È questo che determina il movimento "a gruppi".

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Vantaggi e svantaggi

I benefici che gli uccelli traggono raggruppandosi in stormi sono numerosi ed, in certi casi, gli stormi si formano per specifici propositi.

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Vantaggi: sicurezza

Un uccello può trovare maggiore protezione all'interno di uno stormo. Per il predatore può risultare più difficile l'individuazione di uno specifico soggetto all'interno di un gruppo numeroso ed apparentemente disordinato, tanto da rendere difficile la predazione.

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La preda può meglio nascondersi all'interno del gruppo e confondere il predatore. Al contrario di quanto avviene per i mammiferi predatori (come lupi o leoni), di solito gli uccelli predatori preferiscono la vita solitaria, mentre la vita al'interno di uno stormo è preferita dalle prede che così possono assicurarsi una migliore protezione all'interno di un gruppo numeroso.

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La vita all'interno di uno stormo permette al singolo individuo di potersi nascondre e confondere con altri soggetti, tanto da poter rendere vana la tattica del predatore che, all'interno di un gruppo numeroso costituito da individui simili ed in movimento, non riesce più a riconoscere la preda prefissata. Il poter disorientare il predatore è uno dei benefici che si ottengono vivendo all'interno di uno stormo numeroso che si muove in maniera apparentemente caotica.

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La sicurezza all'interno dello stormo è assicurata anche durante la ricerca del cibo e l'abbeveraggio. L'elevato numero di individui assicura che ci siano sempre uccelli di guardia e pronti ad avvisare il gruppo al minimo segnale di pericolo mentre gli altri individui sono dediti alla ricerca del cibo.

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La difesa contro la minaccia del predatore diventa particolarmente efficace in luoghi stretti ed angusti dove la tattica dell'imboscata attuata dal predatore può diventare particolarmente pericolosa. L'appartenenza ad uno stormo assicura che ci sia un elevato numero di occhi disponibili per scoprire l'imboscata e vanificare la tecnica predatoria.

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Svantaggi

La vita all'interno dello stormo, oltre ad assicurare alcuni benefici, porta al sacrificio dell'efficienza del singolo per il bene del gruppo. L'aggregarsi in gruppi numerosi porta a costi notevoli in particolare per gli individui che ricoprono ruoli gerarchici subordinati all'interno della comunità. La capacità di potersi nascondere all'interno dello stormo aumenta con l'aumentare del numero degli individui, sebbene ciò implichi una maggiore competizione per le risorse.

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wikipedia.org/

foto sul web
 
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cicala di mare
view post Posted on 16/1/2013, 22:11




Che post interessante.
:grazie: Belias.
 
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view post Posted on 16/2/2013, 22:48
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La danza degli storni



E' uno spettacolo che si ripete ogni sera, al tramonto. La danza degli storni sugli alberi all'esterno della stazione di Santa Maria Novella, a Firenze. Gli uccelli volteggiano nel cielo, all'imbrunire, per poi posarsi sui rami e tra le foglie

 
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view post Posted on 7/4/2013, 14:10
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Gli artisti del cielo



Il cielo come tavolozza per disegnare incredibili figure astratte in continuo movimento: sono gli storni con le loro evoluzioni sincronizzate gli artefici di questo spettacolo mozzafiato. Volando in gruppi composti da migliaia di uccelli, come veri artisti plasmano a loro piacimento il cielo al tramonto di Netivot, nel sud di Israele.

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L'ora degli storni

È il crepuscolo nella città di Netivot, nel sud di Israele, l'ora preferita dagli storni (Sturnus vulgaris) per le loro spettacolari scenografie. Dopo una giornata di scorribande in campagna in cerca di cibo rientrano ai loro ripari in città nei piani alti degli edifici o sugli alberi dei viali cittadini.
Questi "pendolari con le ali" sono uccelli molto adattabili che vivono in circa un terzo delle terre emerse, nutrendosi di quello che trovano e trascorrendo buona parte della loro vita insieme ai numerosi compagni, con i quali condivide i voli di spostamento, la ricerca di cibo e il riposo nei dormitori notturni.


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Il segreto degli storni

Un immenso stormo formato da migliaia di storni prende il volo, disegnando spettacolari forme astratte. Un'onda danzante che in perfetta sintonia si avvolge su se stessa per poi ridistendersi, in un movimento continuo, fluido e ammaliante.
Ma come fanno centinaia o addirittura migliaia di storni a coordinarsi tutti insieme per dar vita a questi spettacoli affascinanti? Questa domanda da tempo suscita l'interesse del mondo scientifico, dalla biologia alla statistica. Secondo studi effettuati dall'INFM (Istituto nazionale di fisica della materia) del Cnr, ciascun individuo imita fedelmente il movimento di altri 6 esemplari, quelli a lui più vicini.
Alla stessa conclusione sono giunti alcuni ricercatori dell'Università La Sapienza di Roma, scoprendo che il movimento di ogni storno influisce su quello di 6 o 7 uccelli vicini, trasmettendo l'effetto all'intero stormo quasi all'istante.
Eppure il motivo per cui questi pennuti si riuniscono in sciami simili a quell degli insetti e come fanno a disegnare le loro incredibili forme caleidoscopiche rimane ancora un mistero.


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Vado a vivere in città

Sono onnivori, gregari, intelligenti ed estremamente adattabili. Amanti delle campagne e delle zone umide dove trovano abbondanti quantità di cibo, da alcuni decenni tuttavia a canneti e boschi sembrano preferire i dormitori localizzati nelle aree urbane. Ma per quale motivo gli storni hanno trasferito la loro "camera da letto" nelle città di mezzo mondo, Italia compresa? Questo cambiamento di abitudini è legato essenzialmente alle condizioni climatiche più favorevoli della città rispetto al bosco (temperatura più elevata, minore umidità, vento meno forte, ecc.) che permettono agli storni di consumare meno energia per mantenere costante la temperatura corporea.
Inoltre, la città garantisce maggiori condizioni di sicurezza per la minore presenza di predatori naturali come i falchi, i barbagianni, i gufi e gli allocchi, oltre all'assenza dei cacciatori.



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Vicini scomodi

Anche se ammirare un gruppo di storni in volo è uno spettacolo indimenticabile, altrettanto non può dirsi del trovarseli come vicini di casa. Il problema principale della loro presenza in città, soprattutto nelle aree molto frequentate, è la grande quantità di guano prodotta da questi chiassosi pennuti durante la sosta nei loro dormitori. I disagi infatti sono provocati proprio dall'accumulo di escrementi e piume su marciapiedi, insegne, veicoli, monumenti e, ovviamente, sui malcapitati passanti.
Sono molte le città italiane che hanno lanciato l'allarme-storni, attuando una serie di espedienti per l'allontanamento degli uccelli allo scopo di risolvere i numerosi problemi acustici, di igiene e di sicurezza legati alla loro presenza in città.
Dalla diffusione del "grido d'angoscia" alla potatura strategica delle chiome degli alberi fino all'installazione di nidi per rapaci - loro predatori - le associazioni animaliste hanno messo a punto diverse strategie non cruente per favorire lo spostamento dei loro dormitori in aree meno problematiche.


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Il linguaggio segreto degli storni

Soprattutto nella stagione invernale, gli storni sono molto sociali e, come altri animali che vivono in gruppo, hanno sviluppato un insieme di segnali con precisi significati: versi, grida e posizioni del corpo che rappresentano un vero e proprio linguaggio. Questi piccoli uccelli chiassoni sono talmente chiacchieroni da trasformare i dormitori in veri e propri "salotti", una sorta di ufficio informazioni in cui raccontare dove trovare cibo o predatori pericolosi.
E, come se non bastasse, hanno sviluppato una grande capacità di ripetere i suoni che sentono, come il miagolio di un gatto o il cra-cra della rana, fino a riprodurre addirittura suoni umani.


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Grido d'angoscia


Quando si vive in gruppo, segnalare la presenza di pericoli diventa fondamentale non solo per la propria sopravvivenza, ma per quella di tutti. Per questo motivo, non appena uno storno si accorge di un pericolo imminente avvisa subito gli altri membri del gruppo lanciando un grido d'allarme inconfondibile. Messi in allerta da questo segnale, i compagni reagiscono allontanandosi immediatamente per mettersi al riparo da eventuali aggressioni, cercando un altro luogo tranquillo dove trascorrere la notte.
E proprio riproducendo con altoparlandi e microfoni queste grida d'angoscia, alcune città hanno risolto il problema dell'allontanamento degli storni dalle aree critiche, riducendo così non soltanto gli inconvenienti acustici e igienici, ma anche i possibili problemi sanitari per l'uomo e gli altri animali domestici.


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Migro o non migro, questo è il problema

Un bel dilemma: si parla tanto delle spettacolari migrazioni degli storni, ma poi nelle nostre città li troviamo sia in estate che in pieno inverno. In realtà questi uccelli non possono essere definiti dei veri migratori ma nemmeno stanziali, almeno in Italia. Mentre alcune popolazioni svernano nelle città del Meridione per poi tornare al Nord in primavera, altre rimangono stanziali tutto l'anno sia al Centro Sud che in alcune città del Veneto e della Lombardia.


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Quanto è buona la campagna

Oltre che per i disagi provocati nelle aree urbane, lo storno è spesso considerato un uccello nocivo anche per le campagne. Ma mentre i problemi di convivenza nelle città sono legati principalmente ai dormitori, nelle aree rurali sono le loro abitudini alimentari gli imputati principali.
L'alimentazione onnivora coinvolge infatti diverse colture e alberi da frutto, come uva, ciliegie, olive, fichi, grano, orzo, mais, sorgo, miglio, ecc. anche se il loro impatto a livello globale risulta minimo. Inoltre, la loro presenza produce anche effetti benefici dovuti al grande consumo di insetti e invertebrati. Tuttavia danni più pesanti su vigneti e frutteti possono essere causati in alcune zone dai gruppi di passaggio durante le migrazioni stagionali.


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L'uccello dalle uova azzurre

Altro che uova d'oro: quelle dello storno sono azzurre. Due volte all'anno, per circa due settimane, maschio e femmina covano le uova deposte, solitamente da 4 a 9. Sono entrambi genitori premurosi: insieme si occupano di nutrire i piccoli per una ventina di giorni dalla nascita, dopodiché lasceranno il nido per seguire mamma e papà nelle loro evoluzioni aeree.
Ma dove nascono i piccoli? Il nido viene costruito all'interno di cavità, ma negli ultimi tempi al posto di quelle offerte da Madre Natura gli storni sembrano preferire quelle cittadine, come fori nelle pareti, coppi, coperture ondulate di capannoni, cavità delle serrande avvolgibili e qualsiasi altra apertura in cui riescano a infilarsi.


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Non facciamo confusione

Agli occhi di osservatori poco attenti, lo storno può essere confuso con il merlo, con il quale condivide gli stessi habitat cittadini. Ma basta poco per non sbagliare: innanzitutto lo storno ha un piumaggio nero con riflessi metallici bronzei e verdastri che subito dopo la muta appare maculato di chiaro, mentre il merlo è completamente nero (maschio) o marrone scuro (femmina). Inoltre, con uno sguardo più approfondito si può notare che ali e coda sono più corte e a terra ha una traiettoria rettilinea, mentre il merlo avanza a balzelli.



focus.it/

Il ballo degli uccelli



Gli storni danzano in cielo come in un disegno astratto.

A Bird Ballet, il ballo degli uccelli, è un video realizzato dal regista Neels Castillon. Durante le riprese di uno spot nelle campagne di Marsiglia (Francia) si è imbattuto un uno stormo di storni (Sturnus vulgaris) che danzava in un ipnotico balletto.
Al crepuscolo, quando rientrano nei loro quartieri invernali, questi passeriformi gregari regalano spettacoli mozzafiato, disegnando nel cielo forme sempre diverse. Centinaia di uccelli si muovono come fossero un solo corpo: lo scopo di queste evoluzioni è quello di intimidire e disorientare i loro predatori, puntando sulla forza del numero e sul gioco di luci e ombre dei continui cambi di movimento.

 
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