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Il caffè

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icon1  view post Posted on 10/2/2006, 12:44
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La felicità è come una farfalla:dura il tempo di un battito d'ali

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Il caffè

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Il caffè è una pianta sempreverde, che può raggiungere i 10 m di altezza, della famiglia delle Rubiacee, originaria dell'Africa tropicale (Abissinia). Vive fra gli 800 e i 2.000 m d'altezza in terreni umidi con temperature fra i 15 e i 25 °C. Se ne conoscono quaranta specie. La specie Coffea arabica è quella più diffusa e coltivata: offre un caffè dolce e meno cremoso, al contrario della robusta da cui si produce un caffè più forte con circa il doppio di caffeina. Il frutto, di colore rosso scuro, è prodotto a iniziare dai tre ai cinque anni di vita della pianta; racchiude due noccioli all'interno dei quali si trova un seme (chicco di caffè). I frutti non maturano allo stesso momento (a esclusione delle piantagioni brasiliane dove il clima consente una maturazione contemporanea e quindi una raccolta automatizzata). Il seme viene liberato dalla cuticola che lo avvolge, stagionato e quindi torrefatto. Ogni pianta fornisce circa 2.000 bacche all'anno dalle quali si ricava 0,5 kg circa di caffè. Il Brasile è il maggior produttore di caffè (un quarto della produzione mondiale). Inizialmente le bacche rosse venivano mangiate intere o spappolate, mischiate con grasso animale; successivamente si passò agli infusi. Fra il XIII e il XIV sec. la bevanda si diffuse in tutto l'oriente islamico. Il caffè arrivò a Venezia (1615) con navi turche e già con Clemente VIII si hanno le prime richieste di bandire la bevanda del diavolo. Nel 1637 a Oxford si aprì la prima Coffee House. Dal XVIII sec. gli olandesi a Giava e i francesi nei Caraibi iniziarono la coltivazione, facendo nascere l'industria del caffè. Il paese con il più alto consumo di caffè pro capite è la Finlandia (13 kg all'anno, in Italia 4,5 kg).

Caffeina e salute - La caffeina è una 1,3,7 trimetilxantina derivata dalla purina come la teofillina e la teobromina. Il contenuto di caffeina di un caffè dipende da:

a) metodo di preparazione

b) miscela usata

c) quantità di caffè usata.

Contrariamente a quanto si crede, la quantità di caffeina non dipende dal volume di caffè bevuto (più acqua ci sarebbe e più caffeina finirebbe nel caffè). I dati medi sono (una tazza o una lattina di tè contengono circa 20-30 mg di caffeina, una cioccolata 10 mg, una lattina di Coca-Cola normale, Diet o di Pepsi circa 40 mg e una Red Bull 80 mg):

Espresso: 60-120 mg

Caffè fatto con Moka (35-50 ml): 60-120 mg

Caffè americano (100 ml): 95-125 mg.

Per quanto riguarda la miscela una miscela Robusta ha un contenuto 2,5 volte più alto di caffeina di una miscela arabica.

Gli effetti della caffeina sono molto conosciuti: leggero aumento della pressione arteriosa, eccitabilità, insonnia, tachicardia, aumentata secrezione gastrica (da evitare quindi in caso di ulcera o gastrite), aumento della diuresi, aumento del metabolismo basale (500 mg di caffeina possono aumentare il metabolismo basale del 10 e talora del 25% con un massimo fra la prima e la terza ora dall'assunzione).

Da segnalare lo studio di Thelle (1983) e collaboratori che studiò 7.213 donne e 7.368 uomini fra i 20 ed i 58 anni e dal quale risultò una stretta connessione tra il consumo di caffè e l'aumento del tasso di colesterolo totale. Lo studio fu confermato anche da una ricerca di Arsen (1984). Nel 1990 Bak quantificò l'aumento medio di colesterolo totale in 0,08 mmol/l per ogni tazza di caffè (100 mg di caffeina). Non esistono prove concrete di correlazione fra caffeina e cancro (molte ricerche che affermavano la correlazione per tipi di tumore sono state poi smentite da altre successive).

Dal momento che la caffeina viene trasmessa con il latte materno, durante l’allattamento è consigliabile evitare di consumarla.

Per quanto concerne poi il ferro presente nell’organismo, alcune sostanze contenute nel tè e nel caffè possono interferire con l’assorbimento di questo elemento, specialmente se si assumono bevande con caffeina durante i pasti. Caffè e caffeina non provocano osteoporosi, ma le donne che consumano forti quantità di caffè, tè e bevande con caffeina invece del latte possono avere un livello di rischio più elevato nei riguardi di questa patologia. Perciò accertatevi di consumare la quantità quotidiana consigliata di calcio e non preoccupatevi se bevete un paio di caffè al giorno.

La caffeina rilassa la valvola che si trova fra la parte bassa dell’esofago e la parte alta dello stomaco. Quando questa valvola si apre i liquidi contenuti nello stomaco possono passare nella gola, provocando bruciori. Inoltre, caffè, tè e bevande con caffeina possono aggravare eventuali ulcere provocando un aumento delle secrezioni acide nello stomaco (benché sia stato dimostrato che anche il caffè decaffeinato causa lo stesso problema). Se soffrite di bruciori di stomaco o ulcere e non intendete smettere di bere caffè o tè, cercate almeno di evitarli in associazione ad altri alimenti che possono aggravare la situazione, come gli alcolici, la menta, le arance, i pomodori ecc. (aggiungere latte al caffè non migliora la situazione; anche i derivati del latte stimolano la secrezione degli acidi).

Poiché la caffeina incrementa il flusso sanguigno nei reni, agisce anche come un diuretico, favorendo la minzione. In ogni caso diversi studi hanno dimostrato che il consumo di caffeina prima di una corsa non provoca un eccesso di minzione né disidratazione, anche se i ricercatori non sono certi delle cause; può darsi che l’adrenalina o altre sostanze prodotte con lo sforzo agonistico precludano l’effetto abituale della caffeina sui reni.

Inoltre la caffeina può anche stimolare la defecazione.

Fra gli effetti positivi, il ruolo protettivo nel morbo di Parkinson (Neurology, 2002 58:1154-1160, una tazza di caffè americano al giorno).

In realtà gli effetti negativi del caffè vengono amplificati da altri fattori contemporanei come lo stress, il fumo e gli alcolici, in sostanza dallo stile di vita sbagliato. Si potrebbe cioè sostenere che negli individui in cui il caffè fa male si deve correggere lo stile di vita non smettere di bere caffè!

Lo Scottish Health Study di Brown e collaboratori ha preso in esame 10.359 bevitori di caffè di ambo i sessi fra i 40 e i 59 anni, concludendo che non esiste relazione fra assunzione di caffè e patologie coronariche. Non ha influito nemmeno il consumo di quattro o più tazze di caffè americano al giorno.



A chi fa male - Quindi il caffè è sconsigliato solo:



a) a chi soffre di aritmie, ulcera, gastrite, patologie dell'orecchio interno;

b) ai soggetti stressati, ansiosi, eccitabili o che soffrono d'insonnia;

c) ai soggetti ipertesi;

d) ai soggetti affetti da ipercolesterolemia.



A chi fa bene - Nell'individuo sano la caffeina attenua la stanchezza, agisce sul tono muscolare e sull'umore, migliora la concentrazione, riduce l'incidenza di cefalee, stimola la digestione. Altri due vantaggi notevoli sono l'effetto dimagrante e la sua azione negli sport di resistenza. Entrambi i punti vengono trattati separatamente più avanti. Soppesando danni e svantaggi, una dose salutistica non dovrebbe superare i 400 mg al giorno.

Caffeina e dimagramento - Chi si rivolge ai dimagranti da banco per dimagrire in genere ottiene ben poco. Uno degli effetti che i dimagranti propongono è l'innalzamento del metabolismo basale. In realtà non c'è nulla di meglio che la caffeina per innalzare il metabolismo basale senza avere forti controindicazioni. Non a caso il tè verde è spesso citato come dimagrante. Il problema sono le dosi corrette per avere questo effetto. Non è sperabile avere risultati bevendo uno o due caffè al giorno. La ricerca dimostra che una dose di 500 mg di caffeina innalza il metabolismo basale dal 10 al 25 %. Come dire che una persona sovrappeso con metabolismo basale di 1900 kcal (per esempio un quarantenne di 85 kg con il 20% di massa grassa) può risparmiare da 190 a 475 kcal al giorno, una quantità superiore a quella risparmiata con i comuni costosi dimagranti. L'importante è come assumere questa quantità (o una inferiore, ma comunque significativa; una dose ragionevole può essere 400 mg al giorno); i dettagli nell'articolo sul caffè americano.

Caffeina e sport - La caffeina può essere usata realmente per migliorare la prestazione, ma non con le finalità con cui è usata dalla maggior parte degli atleti. Molti infatti ritengono che la caffeina possa migliorare le prestazione perché sveglia o perché sostiene il cuore. In realtà non esistono prove che la caffeina sia valida per aumentare la potenza o la reattività dell'atleta, al di là dell'effetto psicologico di un buon caffè


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Edited by Sottomarina - 10/2/2006, 12:45
 
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*lostris*
view post Posted on 10/2/2006, 19:22




Io adoro il caffè... appena sveglia uno... poi vado in ufficio incontro un'amica lungo e il tragitto e via al bar per il secondo wink.gif Arrivo in ufficio e alle nove pausa che in colleghi... e vai con il terzo....

Subito dopo pranzo ecco il quarto.. e il quinto spesso e volentieri me lo faccio offrire o lo offro a Domitill@ ...

Quando ho a casa il marito sono guai... ne posso aggiungere altri due...

Sono drogata vero? unsure.gif
 
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1 replies since 10/2/2006, 12:44   80 views
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