Mutilazioni genitali femminili

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Le mutilazioni genitali femminili (MGF), sono pratiche tradizionali che vengono eseguite in molti paesi, per motivi non terapeutici. Tali pratiche ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che siano già state sottoposte alla pratica 130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno[1]. Il 6 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l'infibulazione e le mutilazioni genitali femminili.

A seconda del luogo, della tradizione, le MGF sono diverse ma sempre mutilanti.
Una mutilazione purtroppo frequente è l’ infibulazione.

Infibulazione (o circoncisione faraonica o sudanese) consiste nella asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.

I rapporti sessuali, attraverso questa pratica, vengono impossibilitati fino alla defibulazione (cioè alla scucitura della vulva), che in queste culture, viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione del matrimonio. Dopo ogni parto viene effettuata una nuova infibulazione per ripristinare la situazione prematrimoniale.

La pratica dell'infibulazione faraonica ha lo scopo di conservare e di indicare la verginità al futuro sposo - sposo non scelto ma imposto, aggiungo io - e di impedire alla donna di provare piacere durante l'amplesso con il coniuge.

I paesi in cui tali pratiche sono diffuse sono SONO ANCORA PURTROPPO NUMEROSI.
Basti un numero, in Somalia circa il 95 % della popolazione femminile subisce l’infibulazione.
Resto inorridito.

da vikipedia

A tutto ciò aggiungo che il rapporto sessuale, per queste piccole donne, è pura violenza aggiunta a quella già subita, che spesso provoca ferite che portano ad orribili infezioni e alla morte.Morte che, una volta in tv una donna straniera ha detto, per il 60% di queste creature è considerata una liberazione.
Mi pare che però nessuno faccia nulla...... a che serve un qualunque 6 febbraio? a versare le classiche lacrime ipocrite per qualche ora, e poi gettare il fazzoletto, rigorosamente di carta, sennò quelle lacrime dovremmo anche lavarle via.......e diventerebbero anche scomode......
Scusa inca, non ce l'ho con te....ma questo mondo mi fa impazzire.

secondo me sei fuoristrada cara amica, il mio scritto cerca di sensibilizzare tutte le persone che leggeranno il post, ed il 6 febbraio serve allo stesso scopo, sensibilizzare più persone a questa problematica.

Tu sai bene Pualì che l'8 MARZO è la festa della donna, ma oggi, molte persone, tra le qualio io, dicono donna per 365 giorni all'anno, eppure riconosco il giorno 8 Marzo.

Avere una data di riferimento, non vuol dire solo quel giorno.

scusa inca, forse nell'infervorarmi durante la risposta mi sono spiegata male, capisco che il 6 /2 serve a sensibilizzare le persone o almeno a provarci e che tu sei una persona adorabile e sensibile lo sento da quello che posti e dalle tue poesie, non ho mai voluto mettere in dubbio la tua serietà, nè mi sarei permessa di farlo. E so che tanta gente buona è come te e come me, se vuoi; ma quelli che potrebbero fermare veramente tutti questi orrori ? A loro importa ? loro ridono dei nostri 6 febbraio e 8 marzo, sorridono, adottano espressioni di rammarico all'occorrenza e tante belle parole, poi continuano la loro ipocrita vita. Non c'è interesse per loro ad intervenire con decisione. noi possiamo continuare ad accendere milioni di ceri......ma ci si dovrebbe muovere in massa, urlargli sotto le finestre, togliergli le mani dagli occhi.
Mi ricordi a ragione la festa delle donne.....tu dici donna 365 giorni l'anno ed è meraviglioso ti voglio bene più di prima per questo, io vivo da trent'anni con un UOMO con tutte le lettere maiuscole, che mi ama, mi rispetta, ride di me e con me, si commuove e piange con me, e troppo, troppo spesso si vergogna di essere uomo. E penso a quante donne vorrebbero un compagno di vita così e non si possono permettere nemmeno di sognarlo.