Consumo sostenibile: è questo il fondamento da cui è partito il progetto appena definito a Genova di “Mercato a chilometro zero”: i prodotti agricoli del territorio, venduti nel territorio.
Un progetto che parte dall’idea di un gruppo di imprenditori che hanno anche realizzato la completa ristrutturazione del Mercato rionale nella centralissima zona Carmine.
Fino ad oggi, è il primo vero modello di mercato a chilometro (quasi) zero esistente nel nostro Paese e ciò fa inorgoglire anche l’Assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria – Francesco Oddone – che ne ha molto apprezzato la realizzazione.
Il nuovo modello di mercato sostenibile, appena aperto al pubblico, è stato sviluppato su un’area di circa 500 metri quadrati che era totalmente inutilizzata da diversi anni.
Per la sua ristrutturazione, il Comune di Genova ha messo sul piatto un finanziamento di un milione di euro e il Presidente del Consorzio Mercato del Carmine – Giovanni Battista Costa – ha dichiarato che ci sono voluti altri 400.000 euro – ottenuti grazie a un finanziamento ottenuto dal Banco di Chiavari che ha da subito creduto fortemente al progetto.
Un nuovo modello di economia: questo è in sintesi l’obiettivo di tutti coloro che si sono prodigati a vario titolo e livello per far si che questo progetto vedesse la luce. Oltre al fatto che, è stato già stimato un volume di affari di circa 2,5 mln di euro nel primo anno dall’apertura.
Ma cosa è possibile acquistare nel novello mercato sostenibile? Pesce freschissimo, che giunge quotidianamente da un Consorzio di pescatori liguri, frutta e verdure – sempre esclusivamente regionali e anche formaggi, carni e salumi di alta qualità.
Non è tutto: non poteva mancare un ristorantino realizzato ad hoc, che propone piatti cucinati sempre – ovviamente! – con i prodotti del territorio venduti nel nuovo mercato, che sarà aperto ogni giorno dalle 8 del mattino fino alle 24:00: i vini proposti, sono anch’essi parte integrante della tradizione enogastronomica locale.
Alcune piccole sorprese: il mercato sostenibile di Genova offre anche un distributore di buon latte fresco – manco a dirlo di produzione ligure – il cui costo è stato fissato a un euro al litro.
Altra idea che bisognerebbe diffondere a livello nazionale: tutti i prodotti deperibili che a fine giornata restano invenduti, vengono messi all’asta e così smaltiti senza alcun tipo di spreco, garantendo inoltre la massima affidabilità in quanto a freschezza specialmente in caso di pesce e carne.
Non è finita: c’è un corner con WiFi libero e anche un’isola pensata per chi volesse, sempre all’interno dell’area mercato, organizzare degli eventi culturali.
Che dire? Vien voglia di correre a Genova e gustarsi in pieno il mercato sostenibile a chilometro (quasi) zero o meglio: attendere che presto lo stesso progetto venga replicato in ogni Regione.
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magari fosse così dappertutto!!
