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IL CALENDARIO DELL'AVVENTO * -24

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view post Posted on 1/12/2013, 18:02
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La felicità è come una farfalla:dura il tempo di un battito d'ali

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La leggenda del Presepio

Gesù bambino Siamo ormai alle porte dell'inverno e un pensiero assillante dominava la mente di Francesco: l'avvicinarsi della ricorrenza della nascita del Redentore.
Il poverello di Cristo, nella sua innata semplicità si fece audace, e durante l'udienza pontificia, concessagli per lo scopo suddetto, umilmente chiese al Papa la licenza di poter rappresentare la natività.
Infatti, dopo il viaggio in Palestina, Francesco, rimasto molto impressionato da quella visita, aveva conservato una speciale predilezione per il Natale e questo luogo di Greccio, come dichiarò lui stesso, gli ricordava emotivamente Betlemme.
Tormentato dal vivo desiderio di dover celebrare quell'anno, nel miglior modo possibile, la nascita del Redentore, giunto a Fonte Colombo, mandò subito a chiamare Giovanni Velita, signore di Greccio, e così disse:
"Voglio celebrare teco la notte di Natale. Scegli una grotta dove farai costruire una mangiatoia ed ivi condurrai un bove ed un asinello, e cercherai di riprodurre, per quanto è possibile la grotta di Betlemme! Questo è il mio desiderio, perché voglio vedere, almeno una volta, con i miei occhi, la nascita del Divino infante."
Il cavaliere Velita aveva quindici giorni per preparare quanto Francesco desiderava e tutto ordinò con la massima cura ed " il giorno della letizia si avvicinò e giunse il tempo dell'esultanza!".
Da più parti, Francesco aveva convocato i frati e tutti gli abitanti di Greccio. Dai luoghi più vicini e lontani mossero verso il bosco con torce e ceri luminosi.
Giunse infine il Santo di Dio, vide tutto preparato e ne gode.
Greccio fu così la nuova Betlemme!
Con somma pietà e grande devozione l'uomo di Dio se ne stava davanti al presepio, con gli occhi in lacrime e il cuore inondato di gioia.
Narra Tommaso da Celano: "Fu talmente commosso nel nominare Gesù Cristo, che le sue labbra tremavano, i suoi occhi piangevano e, per non tradire troppo la sua commozione, ogni volta che doveva nominarlo, lo chiamava il Fanciullo di Betlemme. Con la lingua si lambiva le labbra, gustando anche col palato tutta la dolcezza di quella parola e a guisa di pecora che bela dicendo Betlemme, riempiva la bocca con la voce o meglio con la dolcezza della commozione".
E narrasi ancora come vedesse realmente il bambino sulla mangiatoia, scuotersi come da un sonno tanto dolce e venirgli ad accarezzare il volto.
Un cavaliere di grande virtù e degno di Fede, il signore " Giovanni da Greccio" asserì di aver visto quella notte un bellissimo bambinello dormire in quel presepio ed il Santo Padre Francesco stringerlo al petto con tutte e due le braccia.
La narrazione della visione di questo devoto cavaliere è resa credibile non solo dalla santità di colui che la vide con i suoi occhi, ma è confermata anche dai miracoli che ne seguirono: come quello della paglia di quel presepio, che serviva per sanare in modo prodigioso le malattie degli animali ed ad allontanare le pestilenze, per la misericordia del Signore.
Così ebbe origine il tradizionale Presepio che si costruisce in tutto il mondo Cristiano, per ricordare la nascita del Redentore.

FONTE: Pro Loco di Greccio
 
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annafa
view post Posted on 1/12/2013, 18:23




Grazie Sott!
 
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view post Posted on 2/12/2013, 07:32
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hai fatto una "nuova versione" ;)
 
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loryb
view post Posted on 2/12/2013, 07:47




Grazie Sott :wub:
 
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view post Posted on 2/12/2013, 08:21
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La felicità è come una farfalla:dura il tempo di un battito d'ali

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CITAZIONE (atriolo @ 2/12/2013, 07:32) 
hai fatto una "nuova versione" ;)

sìsìsìsì, caro papero atriolo :sìsì: quest'anno diamo nuova vita a tutto :NaTaLe: :NaTaLe: evviva il nataleeee :felicità:


grazie annafa e e loryb :grazie: :grazie:
 
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mari**
view post Posted on 2/12/2013, 22:38




Che belle queste discussioni sul Natale!!!! :wub:
Grazieeeeeeeeeeeee!!!!
:tivogliobene:
 
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fiwbuf
view post Posted on 3/12/2013, 15:27




Bella la nuova pagina per Natale :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 1/12/2015, 08:04
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1 dicembre 2015 ci siamo mancano 24 giorni ....
 
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view post Posted on 1/12/2020, 18:48
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annullo
Poste Italiane comunica che oggi 1 dicembre 2020 vengono emessi dal Ministero dello Sviluppo Economico due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Festività” dedicati al Santo Natale, relativi al valore della tariffa B pari a 1,10€ e B zona 1 pari a 1,15€.
I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
Francobollo con soggetto pittorico:
Tiratura: trecentomila esemplari.
Fogli da ventotto esemplari.
Bozzetto: a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
La vignetta riproduce, un dipinto di Pietro Bonaccorsi, detto Perin del Vaga “Madonna con il Bambino” realizzato nel 1534 (Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia).
Completano il francobollo le leggende “MADONNA CON IL BAMBINO”, “PERIN DEL VAGA” e “NATALE” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
Francobollo con soggetto grafico:
Tiratura: seicentomila.
Foglio: quarantacinque esemplari.
Bozzettista: Natino Chirico.
La vignetta riproduce un’opera pittorica di Natino Chirico dal titolo “Stella cometa”.
Completano il francobollo la leggenda “BUON NATALE” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA1”
L’annullo primo giorno di emissione per il francobollo con soggetto pittorico sarà disponibile presso l’ufficio postale di Perugia Centro, mentre per il francobollo con soggetto laico presso lo Spazio Filatelia Roma.
I francobolli e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.
Per l’occasione sono state realizzate due cartelle filateliche, distinte per ogni francobollo, in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata e affrancata e una busta primo giorno di emissione al prezzo di 15€ ciascuna.
TESTO BOLLETTINO
Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia è motivo di grande soddisfazione che sia stata scelta un’opera appartenente alla sua collezione d’arte come immagine del francobollo a tema religioso dedicato al Santo Natale 2020, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico e distribuito da Poste Italiane: la Madonna con il Bambino di Perin del Vaga del 1534. Il dipinto, di notevole valore storico-artistico, esprime con grande forza visiva il tema della maternità sacra tipico della tradizione figurativa rinascimentale.
Da anni l’iniziativa del Ministero ha l’indubbio merito di contribuire, in occasione della celebrazione del Natale, alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, facendo scoprire, attraverso un’emissione filatelica destinata al vasto pubblico, anche opere poco conosciute. È una forma di sostegno all’arte, in ogni sua forma ed espressione, che anima da sempre anche la missione della Fondazione perugina, che grazie a questo francobollo vede così riconosciuto un impegno collezionistico trentennale.
In questo periodo, guidata dall’idea che l’iniziativa privata rivesta un ruolo fondamentale nella salvaguardia del patrimonio artistico e culturale nazionale, la Fondazione ha infatti acquisito – direttamente sul mercato o attraverso donazioni e lasciti – quasi mille opere. Una raccolta che attualmente comprende – per limitarsi agli artisti maggiori e alla sola pittura – lavori di Matteo da Gualdo, Luca Signorelli, il Pintoricchio, il Perugino, Gian Domenico Cerrini, Federico Zuccari e il Guercino.
Questo patrimonio – ospitato stabilmente a Perugia nello spazio museale di Palazzo Baldeschi al Corso – rappresenta a tutti gli effetti un “bene pubblico”, a disposizione dei cittadini e degli appassionati d’arte. Uno spirito di condivisione che nasce dalla consapevolezza che tale patrimonio rappresenti parte fondamentale dell’identità storica e culturale della nazione italiana e della sua immagine nel mondo.
Perin del Vaga (Firenze, 1501 – Roma, 1547), Madonna con il Bambino, 1534, olio su tavola, 123 x 88,5 cm
Perugia, Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
La Madonna con il Bambino, attribuita a Perin del Vaga, è stata individuata nel 2013 nel mercato antiquario dopo lunghe ricerche. A causa del suo precario stato di conservazione, nel 2014 è stata oggetto di un delicato intervento di restauro che l’ha riportata alla sua forma originaria.
L’opera, come risulta dal cartiglio apposto dallo stesso artista lungo il margine inferiore della tavola, è datata 1534. Risale perciò all’ultimo periodo del suo secondo soggiorno pisano prima del definitivo ritorno a Roma, dove morirà nel 1547. Nel frattempo, Perin del Vaga aveva lungamente lavorato a Genova: in particolare alle decorazioni ad affresco di Palazzo Doria, testimonianza di quanto l’artista fiorentino fosse stato influenzato dall’estetica raffaellesca.
Influenza che appare evidente anche nella Madonna con il Bambino e che nasce dallo stretto rapporto di discepolanza e collaborazione intrattenuto da Perin col maestro urbinate. Di quest’ultimo era ad esempio il progetto dei cicli murali delle Logge Vaticane alla cui realizzazione egli ha contribuito insieme ad una squadra di importanti artisti.
Nell’anno in cui si celebra il cinquecentenario dalla morte di Raffaello, la scelta – come immagine del francobollo dedicato al Natale 2020 – di un’opera di un suo allievo diretto è anche un modo per testimoniare la rapida diffusione in tutta Italia del rivoluzionario stile dell’urbinate e del profondo influsso che esso avrebbe esercitato per tutti i secoli a venire.
Dal punto di vista figurativo, questa tavola si caratterizza per il paesaggio dilatato e luminoso alle spalle dei due soggetti e che sembra condurre colui che guarda fuori dalla stanza, dove può incontrare una rappresentazione fresca e ariosa della natura.
Quanto al tema della maternità-natività, classico della pittura cinque-seicentesca, esso riveste un particolare significato, storico e simbolico, in un territorio come quello dell’Umbria, come dimostra la grande quantità di opere con questo soggetto – affreschi, tele e tavole – presenti non solo nei musei, ma in molti edifici storici e religiosi. Espressione di una tradizione culturale e spirituale che ancora oggi rivive nelle rappresentazioni storico-allegoriche che nel periodo natalizio vengono realizzate nelle città come nei piccoli borghi della regione.
Cristina Colaiacovo - Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
Una Cometa dai mille colori simili a una pioggia di stelle si staglia su un cielo rosso che ha il calore del Natale!
Esprimiamo un desiderio.
Immaginiamo di trovarci con tutti i nostri cari attorno al tavolo imbandito per la cena della Vigilia, con i bimbi chiassosi che fremono di curiosità in attesa dei regali ed i “grandi” che finalmente si ritrovano e si raccontano di come hanno vissuto questi giorni inconsueti, tra sprazzi di incertezza e momenti di tanta desiderata serenità.
Felici, finalmente tutti insieme, in un abbraccio intenso, profondo e caldo come il rosso di questo cielo.
Come nel Vangelo, dove la Stella di Betlemme con la sua luce guida Maria e Giuseppe verso il sicuro e caldo rifugio della capanna che accoglie la nascita di Gesù e conduce al suo cospetto i sapienti Re Magi, certi che con la sua venuta si apra una nuova era per il mondo, così oggi questa Cometa di Natino Chirico con i bagliori delle sue gocce colorate ci conduce verso il futuro, verso il dopo che non tarderà a venire.
Seguiamo la Cometa, assaporiamo e viviamo tutte le emozioni che i suoi colori ci mostrano.
La tristezza e lo sconforto dei piccoli punti di blu profondo, l’energia delle sferzate di giallo brillante, l’empatia delle dense gocce di rosa inaspettato, la consapevolezza dei lampi di bianco illuminante sono scritti che narrano con fiducia i sentieri colorati che ispirano l’opera.
La Cometa di Chirico, nella quale la grafica pop emerge in una teoria di emozioni, ci esorta a coltivare quella speranza che il verde, rapido e sapiente, ci indica, riportandoci alla natura e alla sua inesorabile legge: la perenne transitorietà delle cose.
Coltivare la speranza non è mai ottuso ottimismo, ma consapevolezza dell’avvicendarsi dei momenti nella vita di ognuno di noi, così come nella storia dell’Umanità.
Si racconta di come i Re Magi, guardando lontano con coraggio e fiducia, abbiano affrontato la fatica del viaggio e raggiunto il punto indicato dalla Stella di Betlemme, e noi oggi dobbiamo guardare oltre il momento lasciandoci guidare dai colori di una stella che vuole risplendere e indicarci una via.
Come i Romani, che trascorrevano assieme i giorni più bui dell’anno alla luce di un ciocco di legno ardente, rischiariamo questo Natale con la luce della speranza immaginando un futuro diverso.
Questo è il mio desiderio ed il mio augurio.
Buon Natale 2020.
Fabio Gregori - Responsabile Filatelia Corporate Affairs
 
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iniziamo a parlare di natale ... con l' anticipazione dell' emissione natalizia
2021c_59
 
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domani emissione e via ai "timbrini" ... si entra nel periodo natalizio ...
mi auguro che i timbrini siano usati parecchio da parte degli sportelli che lo hanno...
2021c_54
 
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Il Ministero emette il 1° dicembre due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica Le Festività, dedicati al Santo Natale.

I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).

La tiratura e’ di trecentomila esemplari per ciascun francobollo.
I fogli di entrambi i francobolli sono composti da ventotto esemplari.

Caratteristiche del francobollo con soggetto grafico:

Valore tariffario “B zona 1”

Formato carta e formato stampa: 48 x 40 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; Dentellatura: 9 effettuata con fusellatura; Colori: sei.

Bozzettista: Valerio Pradal.

Il francobollo con soggetto grafico raffigura una mano nell’atto di scrivere “Buon Natale” su un biglietto di auguri in evidenza su una tovaglia da tavola costellata di casette innevate, classico paesaggio natalizio.

Completano il francobollo la leggenda “Natale 2021”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B zona 1”.

Caratteristiche del francobollo con soggetto pittorico:

Valore tariffario “B”

Formato carta: 40 x 48 mm; formato stampa: 36 x 44 mm; formato tracciatura: 47 x 54 mm; dentellatura: 9 effettuata con fustellatura; colori: quadricromia più oro.

Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A per il francobollo pittorico.

Il francobollo con soggetto pittorico riproduce un dipinto di Bernardino Lanino dal titolo “Madonna in trono col Bambino tra San Bernardino da Siena e San Francesco”, detta “Madonna del cane”, esposta nel Museo Francesco Borgogna di Vercelli.

Completano il francobollo le leggende “Madonna in trono col Bambino tra San Bernardino da Siena e San Francesco”, “Bernardino Lanino”, “Museo Francesco Borgogna - Vercelli”, “Natale”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.

Nota:

l’opera pittorica di Bernardino Lanino è riprodotta su gentile concessione del Museo Francesco Borgogna di Vercelli
 
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TESTO BOLLETTINO NATALE GRAFICO
Un nuovo Natale è alle porte e come ogni anno si ripete il rito consumistico.
Le strade brulicano di persone che si affrettano per gli ultimi regali ed anch’io, colto dall’euforica frenesia, rientro a casa con in mano borse grandi e piccole, incerto sul loro contenuto. Ma non me ne curo più di tanto. È un Natale speciale. Finalmente possiamo tornare ad una cauta normalità e a ben pensarci questo è il più bel dono di tutti.
Poso la selva di buste per terra, vicino alla scrivania, e da una di queste estraggo la carta ed il nastro. Sono pronto! Quest’anno ho scelto una carta che ha proprio il sapore del Natale, un bel paesaggio innevato dove il verde degli abeti fa da contrappunto al blu delle porte ed il rosso delle case ai tetti bianchi di neve. Sembra di essere al Polo Nord nel Villaggio di Babbo Natale. Ed io mi sento di nuovo bambino.
Mentre confeziono il primo pacchetto mi immagino già come sarà questo Natale e sorrido: i piccoli di casa, a turno, si allontaneranno furtivamente dal tavolo per sbirciare sotto l’albero i biglietti alla ricerca del loro regalo, poi torneranno tutti eccitati per raccontare con un bisbiglio le scoperte della loro curiosità guardando con eccitazione l’orologio alla parete, in attesa della mezzanotte. Che bel Natale sarà!
Il primo pacchetto è fatto, manca solo il biglietto. Prendo la penna stilografica che uso nelle occasioni speciali e, come sempre, la scrittura a mano mi spinge ad andare oltre, a riflettere, ponderare, soppesare le parole. Ogni parola ha una propria sfumatura, come le pennellate di colore su una tela o le note di una sinfonia. Basta una pennellata di troppo, una nota dissonante, una parola non pensata e tutto si sbilancia, il senso profondo si perde. Ci penso spesso a questo, leggendo certi post sui social, scritti gettando in faccia agli altri parole a caso, con la stessa superficialità con la quale si manda un sms per avvertire di un ritardo. Con la scrittura non è così, la scrittura a mano intendo, quella al computer va lasciata alle pratiche d’ufficio.
Scrivere significa dedicare tempo all’altro, significa pensare attentamente a ciò che si vuol dire e a come dirlo, ogni parola acquista la pienezza del proprio significato e ogni incertezza nella grafia, l’asticella troppo obliqua o quel ricciolo alla fine della lettera, racconta le emozioni più profonde. Questo biglietto ad esempio, è una bella prova. Può sembrare banale scriverlo, ma questo è un Natale speciale e nulla può essere banale.
Rifletto. Già solo scrivere “Questo… di Natale è per…” presenta le sue difficoltà. Quale parola usare? Strenna oggi si riserva perlopiù agli omaggi aziendali e poi si tratta di una bimba e le strenne erano i rametti presi dal bosco sacro di Strinia, dea sabina della salute, che gli adulti Romani si scambiavano alle calende di gennaio come buon augurio. L’usanza di portare doni ai bambini arriva dopo, nel Medioevo, quando si diffonde il culto di San Nicola, che il passare degli anni ha trasformato nell’ottocentesca figura di Babbo Natale. No, strenna non va bene per lei, decisamente.
Neanche regalo, a pensarci su. La radice, rex, tradisce la sfumatura dell’obbligo, dell’atto dovuto, della regalìa, appunto. Assolutamente no! Il solo pensiero del suo visetto illuminato di curiosità mentre scarta il pacchetto mi rende quasi euforico, altro che obbligo. Sarò più felice io nel darle il pacchetto che lei nel riceverlo. Dare, donare, dono. Sì dono, ecco la parola perfetta!
Donare è un atto gratuito, si dona per il bene dell’altro senza aspettare nulla in cambio ed è molto diverso dal regalare un semplice oggetto. Il dono non è il tempo perso a comprare in fretta la prima cosa che capita in un negozio, tanto per regalare qualcosa a Natale. Il dono è tempo ritrovato, è prendersi una pausa da noi stessi e dalla frenesia del mondo per ricercare la felicità dell’altro, per aprirsi agli altri offrendo loro la nostra parte migliore, più profonda, vera e bella che siamo abituati a proteggere.
Letto così, anche il tempo passato a riflettere per trovare la parola da scrivere su un biglietto di Natale è un dono. Una parola giusta, donata con il cuore può fare la differenza nella vita di una persona.
Metto il pacchetto sotto l’albero e torno alla scrivania. Prendo dei fogli bianchi ed inizio a pensare. Gli altri pacchetti aspetteranno, ora voglio scrivere i miei veri doni di Natale. Domani comprerò le buste ed i francobolli per spedirli, arriveranno prima della Vigilia per far sapere a tutti quanto sono importanti per me. E allora sì, sarà veramente un Natale speciale!
E a tutti voi, che mi avete donato il vostro tempo leggendo questa piccola storia di Natale, nata guardando un francobollo, dono l’augurio che possiate tornare a prendervi il tempo per cercare le parole giuste, per apprezzare di nuovo il piacere di scrivere una lettera con una stilografica e spedirla, rimanendo in attesa di una risposta, con la stessa gioia di un bimbo o di una bimba che aspettano Babbo Natale.
Buon Natale a tutti!
Fabio Gregori - Responsabile Filatelia Corporate Affairs
TESTO BOLLETTINO NATALE RELIGIOSO
BERNARDINO LANINO
(Vercelli (?) ante 1514 – Vercelli ante 1583)
Madonna con il Bambino e i santi Bernardino e Francesco detta “Madonna del cane” 1563.
Tavola firmata e datata
Collezione Antonio Borgogna, acquisto dalla Marchesa Mensi di Milano, dalla chiesa di San Francesco a Vercelli, cappella Volpe inv. 1906, XIII, 40 148 x 109 cm Vercelli, Museo Francesco Borgogna.
La pala d'altare venne acquistata da Antonio Borgogna (1822-1906), fondatore del Museo Borgogna, dalla Marchesa Mensi a Milano per arredare la sala XIII della sua casa-museo. La grande tavola venne commissionata dalla famiglia Volpe, il cui stemma araldico appare ripetuto simmetricamente in alto ai lati della centina, per la propria cappella di san Bernardino nella vicina chiesa di san Francesco, oggi sant’Agnese, di Vercelli.
La presenza ai piedi della Vergine del cane volpino, con un vezzoso collare di sonagli, e sotto al quale un cartiglio riporta la firma del pittore, rimanda nuovamente ai committenti oltre a rappresentare un simbolo di fedeltà coniugale. La Madonna, seduta su una roccia, è ritratta dal pittore sotto un baldacchino, come sua consuetudine, è incoronata da due putti alati ed è affiancata dai santi Francesco, titolare della chiesa, e Bernardino, titolare della cappella.
L’impostazione delle figure, con i santi francescani che indossano il saio e mostrano i propri simboli, traduce i dettami di devota compostezza e immediata riconoscibilità dei personaggi sacri seguendo le indicazioni della Controriforma che nel territorio piemontese e lombardo vennero promosse sotto la spinta di san Carlo Borromeo.
Queste indicazioni sono recepite da Lanino nel raggelarsi della calda e tenera partecipazione dei personaggi che esprimono una compunta e misurata devozione, enfatizzata dagli sguardi e dalle pose, e un assorto distacco. I colori smorzati, la materia pittorica opalescente e argentea, i preziosismi serici, la ricchezza cromatica ma monocorde, l'azzurro paesaggio sfumato che si scorge all'orizzonte tra le due quinte arboree, sottolineano il clima di dolcezza ereditato dai leonardeschi che il pittore adatta alla propria sensibilità e che caratterizzano il suo stile.
Essa rappresenta una delle gemme della pittura rinascimentale piemontese nelle raccolte del Museo Borgogna di Vercelli il cui patrimonio si distingue per qualità e quantità con opere d'arte italiane e straniere che coprono un arco cronologico dal XV al XX secolo.
Cinzia Lacchia - Conservatrice del Museo Borgogna
2021c_62
 
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view post Posted on 30/11/2022, 08:34
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prepariamo lo ferrari_trento e galupbauli
sta arrivando dicembre
 
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