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La frutta secca

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icon1  view post Posted on 18/12/2006, 15:06
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La felicità è come una farfalla:dura il tempo di un battito d'ali

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La frutta secca

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Prima di conoscere i singoli frutti, vediamo le caratteristiche generali relative alla frutta secca.



Con il termine frutta secca si intende indicare sia la frutta con il guscio, come noci, mandorle pistacchi ecc., sia la frutta polposa come i fichi, l'uva, pesche, ecc. che vengono poi disidratate in diverse maniere. In entrambe i casi sono "secche" e quindi di facile mantenimento nel tempo. La frutta secca "a guscio" viene utilizzata nelle ricette, intera, macinata o sfarinata per decorare l'esterno di dolci e biscotti, oltre che nell'interno degli impasti. Noci, mandorle, nocciole, oltre al guscio duro, sono coperte da una buccia pellicolare e vengono usate, sia sbucciate, sia con buccia. In molte ricette si utilizzano nocciole o mandorle che vengono tostate leggermente in forno prima dell'impiego. La frutta secca è ipercalorica, è un alimento lipidico cioè ricco di grassi, contrariamente alla frutta fresca che è un alimento glicidico, ricco di carboidrati. E' in genere presente nei regimi alimentari poveri (proprio per l'alto consumo calorico), è controindicata nelle diete, non apporta particolari benefici energetici. Le calorie assunte con le noci sono del tutto equivalenti a quelle assunte con il pane, la pasta ecc. Sono comunque ingredienti essenziali per la pasticceria e gelateria del periodo autunnale, infatti in molte preparazioni ritroviamo anche più frutti nella stessa ricetta. Un buon suggerimento è di cercare di usare ingredienti poveri di grassi, come il latte scremato, per bilanciare l'alto contenuto di grassi della frutta secca.

imageLa noce (dal latino nux,nucis) è il frutto secco del noce, che è prodotta dalla Juglans regia, deve essere considerata più come una drupa che non come una vera noce. Porta un gheriglio (seme) racchiuso entro due valve legnose (endocarpo) a loro volta circondate da un tessuto verde, carnoso, duro detto mallo (epicarpo). La parte più visibile dell'embrione è data dai due cotiledoni carnosi, bilobi, cerebriformi, che appaiono come distinti in quattro lobi, infossati in quattro compartimenti del guscio che sono incompletamente distinti da un falso setto lignificato e resistente. Il seme possiede un ottimo sapore, tanto più delicato quanto più è fresco, essendo ricco di olio di ottima qualità, ma che tende a irrancidire in breve tempo. Se ne sono ottenute diverse varietà, fra cui la premice, la tardiva o di San Giovanni, la noce di Sorrento, la noce Malizia, ecc. Le noci maturano in autunno; già in settembre, tuttavia, il loro guscio legnoso ha raggiunto una definitiva solidità. Il seme viene consumato tanto allo stato fresco quanto allo stato secco. Se tuttavia è destinato a una lunga conservazione occorrono molte attenzioni per evitarne l'irrancidimento. Si possono inoltre utilizzare le noci prima ancora che raggiungano la piena maturazione; in giugno o in luglio, quando il guscio è ancora erbaceo e tenero, se ne preparano delle confetture con o senza il mallo, o si fa un liquore, il nocino. D'interesse non secondario, inoltre, è l'estrazione dell'olio, che si fa non molto tempo dopo la raccolta. I gherigli, ripuliti dal guscio e dai setti intermedi, vengono prima fatti essiccare, poi vengono schiacciati su di una mola verticale; la pasta che se ne ottiene fornisce, a una prima pressione, a freddo, circa il 35-38% di olio vergine, mentre, a una seconda spremitura, a caldo, ne dà ancora circa il 20%. Questa seconda frazione, tuttavia, è verdognola, di sapore acre e adatta solo a impieghi industriali, quali la preparazione di saponi, di colori a olio o la concia delle pelli. I panelli d'estrazione vengono poi destinati all'alimentazione zootecnica o, se freschi, alla pasticceria. L'infuso di foglie di noce, ricco di tannino, era adoperato in medicina popolare per gargarismi, per lavande vaginali e nel trattamento dei geloni; l'estratto di foglie di noce era anche impiegato nel trattamento del diabete. Come tutta la frutta secca, la noce ha un alto valore energetico. Secondo alcuni studi la noce avrebbe il potere di ricostruire i tessuti che vanno consumandosi e logorandosi e hanno inoltre funzione di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo. Si ritiene anche che mangiando tre frutti al giorno, in un mese si abbassa di 20 punti il tasso di colesterolo nel sangue, allontanando decisamente il rischio dell’infarto; ma è d’obbligo un invito alla prudenza e ad evitare l’abuso come con tutti gli alimenti.
La noce comune - La noce è una drupa costituita da un seme (gheriglio), stretto tra due gusci legnosi (endocarpo) avvolti dal mallo. La noce tradizionalmente è simbolo di fortuna. I romani facevano piovere noci sugli sposi, usanza ancor viva a Modica (Sicilia) fino agli inizi del XX sec. In Belgio le ragazze erano solite mescolare noci piene a noci vuote: chi pescava una noce piena si sarebbe ben presto sposata.
La noce del Brasile - È contenuta in un frutto grosso come un'arancia (da otto a ventiquattro noci), tipico della foresta tropicale. La noce, il cui sapore è a metà fra quelli della noce comune e del cocco, ha forma di spicchio, guscio ruvido e margini netti.
La noce pecan - È una pianta dell'America settentrionale, alta fino a 50 m, simile al noce, che produce frutti di forma leggermente allungata, a guscio quasi liscio, con gheriglio gustoso.

Valori nutrizionali per 100 gr - Carboidrati: 6,3; proteine: 15,8; grassi: 63,7; calorie: 662 (nette), 264 (lorde, calcolando nel peso la parte non edibile).



imageLa nocciola : Originaria dell'Asia Minore (anche se in Svizzera sono state trovate nocciole fra reperti risalenti all'età del rame), era già conosciuta nell'antica Roma dove si regalavano piante di nocciolo per augurare felicità; in Francia durante l'Ancien Régime si regalava agli sposi come simbolo di fecondità.. In Italia il nocciolo è coltivato in molte regioni del meridione (nelle province di Napoli, Avellino, Messina, Viterbo) ma si trovano coltivazioni di noccioli anche in Piemonte (Alba, Cuneo). Le varietà coltivate, a frutto tondo o a frutto allungato sono varie: tra le più pregiate la tonda gentile, la nocella bianca e nocella rossa. Le nocciole vengono utilizzate per la produzione di dolciumi (torrone, cioccolato) e da esse si ricava un olio usato come commestibile, come lubrificante e per saponi.
Valori nutrizionali per 100 gr - Carboidrati: 1,8; proteine: 13; grassi: 62,8; calorie: 625 (nette), 262 (lorde, calcolando nel peso la parte non edibile).


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Il pistacchio . È un albero di piccole dimensioni, originario dell'Asia; è coltivato nel bacino del Mediterraneo,in Italia famoso è quello di Bronte, ma i maggiori produttori sono Iran, Afghanistan e Stati Uniti (California). I suoi semi vengono utilizzati nell'industria dolciaria. Di solito vengono consumati insieme agli aperitivi.


Valori nutrizionali per 100 g di pistacchi secchi - Carboidrati: 0; proteine: 18; grassi: 56,1; calorie: 577 (nette), 352 (lorde, calcolando nel peso la parte non edibile).


imageLa mandorla è il seme di un albero che appartiene alla stessa famiglia del pesco. Fresca o secca che sia, la si usa soprattutto in pasticceria, per fare dolci che sicuramente conoscete benissimo come il torrone, i confetti, gli amaretti. Le mandorle sono molto nutrienti, ricche di proteine e sali minerali. Contengono però anche molti grassi, tanto che se ne ricava addirittura un olio, detto appunto olio di mandorle dolci, che viene usato in farmacia. Le mandorle amare sono usate in medicina e in profumeria. Con le mandorle si preparano anche bevande, come l'orzata. Anche se vi potrà sembrare strano, le mandorle si usano molto nella cucina dei paesi più settentrionali dell'Europa, e in Svezia sono le protagoniste di una tradizione molto simpatica. Alla vigilia di Natale si prepara in questo paese un dolce di riso, nel quale viene nascosta una mandorla. La persona che la trova per prima, sarà la prima del gruppo a sposarsi! Per i mistici la mandorla è il frutto migliore, simbolo dell'essenziale, contrapposto all'apparenza (il guscio); Gesù è spesso raffigurato internamente a una mandorla a simboleggiare che la natura divina è nascosta da quella umana.

Le diverse qualità
Ci sono due tipi di mandorle: dolci e amare. Queste ultime contengono acido prussico e non vanno mai mangiate crude. Le si usa, ma in piccolissime quantità, per preparare alcuni tipi di biscotti, come gli amaretti.

Dove cresce
Nei paesi del Mediterraneo, in Asia e in Africa.

Quando si trova
Fresche si trovano in primavera, secche tutto l'anno.

Da dove viene
La mandorla è originaria dell'Asia Minore, da dove si diffuse fin dall'antichità in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Perché fa bene alla salute
Perché contiene molte proteine, potassio, fosforo e calcio. È anche molto ricca di grassi.

Consigli
Mai bevuto il latte di mandorle? È squisito e dissetante, e prepararlo è facilissimo: basta prendere un bel mucchietto di mandorle fresche, sminuzzarle fino a ridurle in pasta e poi diluire questa pasta con acqua naturale fresca e zucchero

Valori nutrizionali per 100 gr
Carboidrati: 4; proteine: 16; grassi: 51,5; calorie: 543 (nette), 130 (lorde, calcolando nel peso la parte non edibile).



imageArachidi : La pianta delle arachidi ha una particolarità: cresce nel sottosuolo. Per questo motivo le è stato attribuito il nome scientifico Arachis Hypogea, che in greco significa "sotto terra". Infatti i fiori della pianta, quando sono stati fecondati, si allungano fino ad introdursi nel terreno, dove crescono e maturano. La pianta delle arachidi fa parte della famiglia delle leguminose.

Il frutto
Le arachidi sono frutti molto antichi: esse, infatti, venivano coltivate in America ancor prima del viaggio di Colombo, mentre in Europa vennero diffuse dagli Spagnoli. L'arachide ha un colore giallo-paglia e un numero di semi che generalmente varia da due a tre, di forma ovale irregolare e ricoperti da una sottile pellicola rossiccia.
In Israele si coltiva la varietà più pregiata: il suo guscio è giallo tendente all'oro ed è molto resistente alla tostatura.

La raccolta e la lavorazione
I mesi di dicembre, gennaio, giugno e luglio sono quelli in cui avviene la raccolta delle arachidi, durante la quale si ara il terreno e si estirpa l'intera pianta. Successivamente, si rimuove la terra dalle arachidi e le si espongono al sole ad essiccare.



da dolci.it e da madiventura.it
 
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