Acinoblu |
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| Questa volta vorrei descrivere e commentare l’etichetta.
La sua forma, il suo colore e disegno attraggono il nostro sguardo verso una bottiglia piuttosto che un’altra, la fanno passare inosservata o addirittura sgradita.
Mediante l’etichetta è esaltato l’aspetto simbolico legato al vino che passa attraverso il segno grafico legato all’etichetta, l’uso dei colori, l’eleganza della carta o altro materiale, segni araldici o stemmi diversi di cui il produttore si può fregiare e che fanno riferimento ad un passato antico più o meno famoso.
Tutti questi elementi sono spesso frutto di ricerche approfondite tese a costruire l’immagine dell’azienda esaltando il legame con la terra, la tradizione, e facendo notare gli aspetti salienti del prodotto.
Per fare una similitudine con le autovetture potremmo paragonare l’etichetta al libretto di circolazione dell’auto. L’etichetta, infatti, è la carta d’identità del nostro prodotto e deve specificare alcune caratteristiche del contenuto.
Innanzi tutto deve essere indicato a quale “denominazione” appartiene il vino secondo le norme in vigore (disciplinari di produzione).
Avremo quindi : vini da tavola (V.d.t.), vini a indicazione geografica tipica (I.g.t.), vini a denominazione di origine controllata (D.o.c.), vini a denominazione di origine controllata e garantita (D.o.c.g.).
Secondo questa terminologia sappiamo che il produttore o l’imbottigliatore hanno dovuto rispettare canoni di produzione più (D.o.c.g.) o meno rigidi (V.d.t.) che la legislazione Comunitaria ed Italiana impongono a chi mette in commercio il vino.
Le indicazioni – secondo il caso - possono essere riportate sull’etichetta vera e propria, sulla controetichetta, sul tappo, sulle fascette e sulla capsula.
Le specifiche minime previste dalla legge (V.d.t.), sono : -il lotto di confezionamento (necessario per risalire all’origine del prodotto), -l’individuazione dell’imbottigliatore (che può essere il produttore stesso o un terzo), - il luogo dell’imbottigliamento e - la gradazione alcolometrica.
Per le I.g.t. e D.o.c. avremo ulteriori ed interessanti precisazioni circa - l’anno della vendemmia, - zona di produzione, - tipologia dei vitigni, - notizie sulla vinificazione e abbinamenti consigliati ecc.
La D.o.c.g. si distingue, in particolare, per l’obbligo di porre una fascetta sul collo della bottiglia che riporta una serie di riferimenti per la identificazione del prodotto.
Teniamo presente che la denominazione d’origine non è sinonimo di qualità, in quanto garantisce la provenienza dell’uva, il rispetto di procedure e determinati metodi di produzione e non offre alcuna certificazione sul risultato finale del prodotto, per intenderci, se la materia prima (uva) dovesse essere scadente per un’annata cattiva, difficilmente potrà essere realizzato, alla fine del ciclo di produzione, un vino di ottima qualità.
Al riguardo è significativo precisare che i Produttori più “seri”, quando l’annata non è considerata all’altezza del vino che si intende produrre, rinunciano a mettere in commercio il vino utilizzando diversamente il prodotto.
Per esempio la vendemmia 2002 non fu considerata degna per produrre un buon “Brunello di Montalcino” ragion per cui tanti produttori destinarono l’uva alla realizzazione del Rosso di Montalcino oppure ridussero il prezzo del Brunello stesso.
In ogni caso l’etichetta è il biglietto da visita del vino e consigliamo di leggerla sempre con attenzione prima dell’acquisto, più informazioni ci saranno sulla bottiglia più avremo modo di valutare “dall’esterno” il nostro vino prima di acquistarlo.
La controetichetta, sul retro della bottiglia, fornisce notizie sui vitigni utilizzati, la provenienza dell’uva, consigli sugli abbinamenti, ecc.
Un suggerimento: diamo importanza a chi ha imbottigliato il prodotto privilegiando il Produttore piuttosto che un terzo Imbottigliatore, cerchiamo la zona di provenienza dell’uva e il luogo di lavorazione del prodotto, verifichiamo se sono specificati i vitigni e, se ciò non si evince dall’etichetta, chiediamo informazioni al negoziante.
Dopo questa raccomandazione, di cui mi auguro, non ne abbiate bisogno, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo post sperando che queste poche righe siano servite a migliorare la vostra conoscenza sul Vino Edited by silvanapat - 21/3/2008, 07:27
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