Paperando

Carrugi del vino

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pieraim
icon1  view post Posted on 5/8/2008, 12:58




Narra la tradizione che i coltivatori delle terre imperiesi si riunissero nel mese di agosto per fare il giro delle cantine, offrendo il vino ad amici e passanti, in attesa della vendemmia ormai prossima.
Per riportare alla luce questa vecchia tradizione è stata organizzata una manifestazione dedicatissima al vino , denominata "Carrugi del vino", che ha ripreso l’antico rituale: cantine e osterie aperte per degustare e scoprire i sapori della tradizione.



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Giunto alla terza edizione, l’evento si svolgerà giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 agosto sul tutto il territorio della provincia di Imperia.
Novità della terza edizione di Carrugi del Vino è il coinvolgimento dei ristoranti che proporranno per tre giorni degustazioni delle cinque produzioni enologiche imperiesi in abbinamento a piatti e ricette tipiche. Non solo cantine aperte quindi, dove poter conoscere e apprezzare vini d’eccellenza come Pigato, Vermentino, Rossese, Ormeasco e Dolceacqua.
Carrugi del Vino è un marchio della CIA - Confederazione Italiana Agricoltori di Imperia che, grazie alla collaborazione della Confesercenti e al sostegno della Camera di Commercio Industria e Artigianato della Provincia di Imperia, si arricchisce di luoghi e di momenti per meglio valorizzare i prodotti del territorio.

L’appuntamento è fissato per giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 agosto presso i venti ristoranti che hanno aderito alla manifestazione e che proporranno menù e degustazioni abbinate ai vini prodotti dalle Cantine associate ad un prezzo promozionale.
Sabato 9 agosto inoltre dalle ore 16.00 alle ore 24.00, presso i produttori di vini tipici sarà possibile degustare e visitare le cantine ove avvengono le produzioni D.O.C. per scoprire e conoscere i segreti che rendono prestigiose i cinque vitigni.

Far scoprire o riscoprire vini d’eccellenza come Pigato, Vermentino, Rossese, Ormeasco e Dolceacqua, favorendo anche il connubio fra turismo e valorizzazione del territorio, come asse portante di uno sviluppo che vuole far diventare l’entroterra, i suoi sapori e le sue tradizioni, parte principale dell’offerta turistica del Ponente Ligure è l’obiettivo di Carrugi del Vino.


(preso da www.carrugidelvino.it)

Entriamo ora nel dettaglio con una breve descrizione dei principali vini di Liguria.

Merita un discorso a parte lo Sciacchetrà, ormai difficilmente reperibile data la limitata produzione. Viene prodotto nell' intero territorio delle Cinque Terre e si sviluppa sulle tipiche “fasce” terrazzate. E' composto da tre vitigni: Bosco per il 60%, Vermentino ed Albarola, per il rimanente 40%. Se ne producono due tipi : secco e passito.

La versione secca si ottiene utilizzando la fermentazione malolattica e la barrique; ha colore giallo paglierino carico, con profumi marini e note aromatiche che sprigionano sensazioni di freschezza.
La versione passita, data la bassissima resa per ettaro, che e' di soli 25 quintali; necessita di una scrupolosa lavorazione in cantina e di un lento affinamento in bottiglia. Si ottiene, pero', un vino che, nelle migliori annate, regge il confronto con i migliori passiti in commercio.
Alla degustazione si presenta di colore giallo ambrato, intenso con una vasta gamma di profumi che vanno dalla frutta secca all' albicocca, dal miele allo speziato; morbido, dolce e sicuramente fine ed equilibrato.

Vini rossi

Rossese di Dolceacqua
E' un vino di colore rosso rubino intenso che, in giovane eta', puo' presentare alcuni riflessi violacei passando, dopo 3-4 anni, alla tonalita' granata.
E' fragrante e fruttato, persistente con profumo di rosa rossa, sentore di fragolina di bosco; al gusto e' morbido, abbastanza caldo, sapido, con un leggero retrogusto amarognolo.
Dopo alcuni anni i sapori tendono ad appiattirsi, ma la morbidezza rimane.
Viene prodotto in purezza o con un 5 % di uve rosse non aromatiche, si abbina molto bene con alcuni piatti regionali quali il coniglio alle erbette o le verdure ripiene alla genovese, ma si accompagna anche con anatra al forno al rossese, capretto in umido e formaggi poco stagionati.
La sua temperatura di servizio e' di 18° C , ed il periodo migliore per la sua degustazione e' quello che va fino al terzo anno di vita, anche perche' un invecchiamento superiore e'concesso solo al Dolceacqua Superiore che puo' essere immesso sul mercato solo dopo il 1° Novembre dell' anno successivo alla vendemmia.



Rossese della Riviera di Ponente
Ha colore rosso rubino chiaro, quasi scarico, profumi intensi e persistenti come la rosa rossa ed i frutti di bosco, con predominanza del lampone, da giovane presenta una certa vinosita', di sapore secco, caldo, discretamente sapido ma decisamente morbido; come il R. di Dolceacqua presenta un retrogusto leggermente amarognolo.
Viene prodotto con uve dell' omonimo vitigno con un 5% di altre uve rosse non aromatiche provenienti dalle province liguri; si abbina con i tipici ravioli alla genovese, trenette al ragout di carne ( il famoso “toccu” genovese), ma e' anche indicato con la tipica cima alla genovese e con altri tipici piatti della cucina ligure e nazionale.
Va servito alla temperatura di 16 – 17° C ed e' preferibile consumarlo in uno o due anni.


Ormeasco
Di colore rosso rubino intenso con unghia violacea che, con il tempo tende a diventare granata; fine, persistente ed abbastanza intenso dai profumi di viola, sentore di ciliegia matura, con l'invecchiamento marasca; alla gustativa e' secco, caldo, di buona morbidezza, tannico da giovane, poi tende a smorzare la propria tannicita', con retrogusto amandorlato, vino decisamente di corpo.
Le uve utilizzate sono quelle dell' omonimo vitigno, Ormeasco (sinonimo di dolcetto) per un 95%, mentre per il rimanente 5% vengono utilizzate uve a bacca rossa della provincia di Imperia;
si abbina con un piatto di polenta e salsiccia, coniglio in umido alla ligure (con olive e pinoli), porcini alla foglia e con formaggi teneri e giovani.
Va servito a 16-17° C che possono arrivare a 18-19° se invecchiato due o tre anni dove, peraltro, da la massima suddisfazione.


Vini bianchi

Pigato della riviera di Ponente
Presenta un colore paglierino scarico e, dopo il primo anno tende ad avere un' unghia giallo dorato; alla olfattiva si presenta fruttato, persistente ed abbastanza intenso, grazie ai profumi di pesca matura, alla nota di miele ed ad un leggero sentore tipico dei profumi del bosco; secco, morbido ed abbastanza caldo, persistente al gusto e di buona sapidita'.
Viene prodotto con uve Pigato in purezza e si accompagna con i ravioli di magro con condimento di burro e salvia, branzino al forno con olio di Imperia, e con altri piatti della nostra cucina mediterranea.
Va servito fresco, a 10-11° C, ed e' consigliabile consumarlo entro uno, massimo due anni.

Vermentino della riviera di Ponente
E' un bianco secco, forse il piu' conosciuto vino ligure; nel bicchiere si presenta di colore giallo paglierino, abbastanza persistente, dai profumi intensi di fiori di campo ed erbacei, con una nota di pesca gialla; secco, decisamente ma delicatamente morbido, di buona freschezza e sapidita', a volte un pochino caldo ma, comunque, di corpo.
Viene prodotto principalmente nelle province di Imperia e Savona con uve dell' omonimo vitigno, conosciuto anche con i nomi di Malvasia Grossa, Carbesso o Carbess.
I suoi abbinamenti piu' indicati sono quelli con gli antipasti di mare, pesce di lisca al forno (branzino, orata, pagaro), polpo con le patate, con i tipici pansotti con salsa di noci, e con altri piatti tipici della cicina Italiana ed internazionale.
Va servito ad una temperatura di 10-11° C e, preferibilmente, nel primo anno di vita.


Mataòssu (Lumassina)

E' un vino dal colore giallo paglierino, secco, con buona persistenza e dai sapori fragranti e leggeri di fiori bianchi di campo, profumi di susina gialla, al gusto si presenta intenso e persistente, di buona morbidezza e sapidita', abbastanza equilibrato, con una leggera nota asprigna.
Il Lumassina e' un vitigno che viene prodotto in un' area abbastanza circoscritta, tra l'entroterra di Noli e di Varigotti, dove viene “battezzato” con il nome di Mataòssu.
“acerbina” e' il significato del nome di questo tipico vitigno;
gli abbinamenti consigliati sono il tipico branzino, o spigola, alla ligure, con olive taggiasche e patate, ma anche la fragrante frittura di paranza del golfo savonese.
Viene servito fresco, alla temperatura di 10-11° C, e va degustato nei suoi primi due anni di vita.
(preso da www.vinoinrete.it)

...ho scritto giusto Acinoblu? :blink: :P
 
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loryb
view post Posted on 5/8/2008, 19:00




grazieee Pieraaa molto interessanteeee :42m5b8n.gif: :felicità: :10ge2s8.gif:
 
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Acinoblu
view post Posted on 21/8/2008, 09:39




CITAZIONE (pieraim @ 5/8/2008, 13:58)
Narra la tradizione che i coltivatori delle terre imperiesi si riunissero nel mese di agosto per fare il giro delle cantine, offrendo il vino ad amici e passanti, in attesa della vendemmia ormai prossima.
Per riportare alla luce questa vecchia tradizione è stata organizzata una manifestazione dedicatissima al vino , denominata "Carrugi del vino", che ha ripreso l’antico rituale: cantine e osterie aperte per degustare e scoprire i sapori della tradizione.



(IMG:https://image.forumfree.it/9/5/6/4/3/5/1217936727.jpg)


Giunto alla terza edizione, l’evento si svolgerà giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 agosto sul tutto il territorio della provincia di Imperia.
Novità della terza edizione di Carrugi del Vino è il coinvolgimento dei ristoranti che proporranno per tre giorni degustazioni delle cinque produzioni enologiche imperiesi in abbinamento a piatti e ricette tipiche. Non solo cantine aperte quindi, dove poter conoscere e apprezzare vini d’eccellenza come Pigato, Vermentino, Rossese, Ormeasco e Dolceacqua.
Carrugi del Vino è un marchio della CIA - Confederazione Italiana Agricoltori di Imperia che, grazie alla collaborazione della Confesercenti e al sostegno della Camera di Commercio Industria e Artigianato della Provincia di Imperia, si arricchisce di luoghi e di momenti per meglio valorizzare i prodotti del territorio.

L’appuntamento è fissato per giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 agosto presso i venti ristoranti che hanno aderito alla manifestazione e che proporranno menù e degustazioni abbinate ai vini prodotti dalle Cantine associate ad un prezzo promozionale.
Sabato 9 agosto inoltre dalle ore 16.00 alle ore 24.00, presso i produttori di vini tipici sarà possibile degustare e visitare le cantine ove avvengono le produzioni D.O.C. per scoprire e conoscere i segreti che rendono prestigiose i cinque vitigni.

Far scoprire o riscoprire vini d’eccellenza come Pigato, Vermentino, Rossese, Ormeasco e Dolceacqua, favorendo anche il connubio fra turismo e valorizzazione del territorio, come asse portante di uno sviluppo che vuole far diventare l’entroterra, i suoi sapori e le sue tradizioni, parte principale dell’offerta turistica del Ponente Ligure è l’obiettivo di Carrugi del Vino.


(preso da www.carrugidelvino.it)

Entriamo ora nel dettaglio con una breve descrizione dei principali vini di Liguria.

Merita un discorso a parte lo Sciacchetrà, ormai difficilmente reperibile data la limitata produzione. Viene prodotto nell' intero territorio delle Cinque Terre e si sviluppa sulle tipiche “fasce” terrazzate. E' composto da tre vitigni: Bosco per il 60%, Vermentino ed Albarola, per il rimanente 40%. Se ne producono due tipi : secco e passito.

La versione secca si ottiene utilizzando la fermentazione malolattica e la barrique; ha colore giallo paglierino carico, con profumi marini e note aromatiche che sprigionano sensazioni di freschezza.
La versione passita, data la bassissima resa per ettaro, che e' di soli 25 quintali; necessita di una scrupolosa lavorazione in cantina e di un lento affinamento in bottiglia. Si ottiene, pero', un vino che, nelle migliori annate, regge il confronto con i migliori passiti in commercio.
Alla degustazione si presenta di colore giallo ambrato, intenso con una vasta gamma di profumi che vanno dalla frutta secca all' albicocca, dal miele allo speziato; morbido, dolce e sicuramente fine ed equilibrato.

Vini rossi

Rossese di Dolceacqua
E' un vino di colore rosso rubino intenso che, in giovane eta', puo' presentare alcuni riflessi violacei passando, dopo 3-4 anni, alla tonalita' granata.
E' fragrante e fruttato, persistente con profumo di rosa rossa, sentore di fragolina di bosco; al gusto e' morbido, abbastanza caldo, sapido, con un leggero retrogusto amarognolo.
Dopo alcuni anni i sapori tendono ad appiattirsi, ma la morbidezza rimane.
Viene prodotto in purezza o con un 5 % di uve rosse non aromatiche, si abbina molto bene con alcuni piatti regionali quali il coniglio alle erbette o le verdure ripiene alla genovese, ma si accompagna anche con anatra al forno al rossese, capretto in umido e formaggi poco stagionati.
La sua temperatura di servizio e' di 18° C , ed il periodo migliore per la sua degustazione e' quello che va fino al terzo anno di vita, anche perche' un invecchiamento superiore e'concesso solo al Dolceacqua Superiore che puo' essere immesso sul mercato solo dopo il 1° Novembre dell' anno successivo alla vendemmia.



Rossese della Riviera di Ponente
Ha colore rosso rubino chiaro, quasi scarico, profumi intensi e persistenti come la rosa rossa ed i frutti di bosco, con predominanza del lampone, da giovane presenta una certa vinosita', di sapore secco, caldo, discretamente sapido ma decisamente morbido; come il R. di Dolceacqua presenta un retrogusto leggermente amarognolo.
Viene prodotto con uve dell' omonimo vitigno con un 5% di altre uve rosse non aromatiche provenienti dalle province liguri; si abbina con i tipici ravioli alla genovese, trenette al ragout di carne ( il famoso “toccu” genovese), ma e' anche indicato con la tipica cima alla genovese e con altri tipici piatti della cucina ligure e nazionale.
Va servito alla temperatura di 16 – 17° C ed e' preferibile consumarlo in uno o due anni.


Ormeasco
Di colore rosso rubino intenso con unghia violacea che, con il tempo tende a diventare granata; fine, persistente ed abbastanza intenso dai profumi di viola, sentore di ciliegia matura, con l'invecchiamento marasca; alla gustativa e' secco, caldo, di buona morbidezza, tannico da giovane, poi tende a smorzare la propria tannicita', con retrogusto amandorlato, vino decisamente di corpo.
Le uve utilizzate sono quelle dell' omonimo vitigno, Ormeasco (sinonimo di dolcetto) per un 95%, mentre per il rimanente 5% vengono utilizzate uve a bacca rossa della provincia di Imperia;
si abbina con un piatto di polenta e salsiccia, coniglio in umido alla ligure (con olive e pinoli), porcini alla foglia e con formaggi teneri e giovani.
Va servito a 16-17° C che possono arrivare a 18-19° se invecchiato due o tre anni dove, peraltro, da la massima suddisfazione.


Vini bianchi

Pigato della riviera di Ponente
Presenta un colore paglierino scarico e, dopo il primo anno tende ad avere un' unghia giallo dorato; alla olfattiva si presenta fruttato, persistente ed abbastanza intenso, grazie ai profumi di pesca matura, alla nota di miele ed ad un leggero sentore tipico dei profumi del bosco; secco, morbido ed abbastanza caldo, persistente al gusto e di buona sapidita'.
Viene prodotto con uve Pigato in purezza e si accompagna con i ravioli di magro con condimento di burro e salvia, branzino al forno con olio di Imperia, e con altri piatti della nostra cucina mediterranea.
Va servito fresco, a 10-11° C, ed e' consigliabile consumarlo entro uno, massimo due anni.

Vermentino della riviera di Ponente
E' un bianco secco, forse il piu' conosciuto vino ligure; nel bicchiere si presenta di colore giallo paglierino, abbastanza persistente, dai profumi intensi di fiori di campo ed erbacei, con una nota di pesca gialla; secco, decisamente ma delicatamente morbido, di buona freschezza e sapidita', a volte un pochino caldo ma, comunque, di corpo.
Viene prodotto principalmente nelle province di Imperia e Savona con uve dell' omonimo vitigno, conosciuto anche con i nomi di Malvasia Grossa, Carbesso o Carbess.
I suoi abbinamenti piu' indicati sono quelli con gli antipasti di mare, pesce di lisca al forno (branzino, orata, pagaro), polpo con le patate, con i tipici pansotti con salsa di noci, e con altri piatti tipici della cicina Italiana ed internazionale.
Va servito ad una temperatura di 10-11° C e, preferibilmente, nel primo anno di vita.


Mataòssu (Lumassina)

E' un vino dal colore giallo paglierino, secco, con buona persistenza e dai sapori fragranti e leggeri di fiori bianchi di campo, profumi di susina gialla, al gusto si presenta intenso e persistente, di buona morbidezza e sapidita', abbastanza equilibrato, con una leggera nota asprigna.
Il Lumassina e' un vitigno che viene prodotto in un' area abbastanza circoscritta, tra l'entroterra di Noli e di Varigotti, dove viene “battezzato” con il nome di Mataòssu.
“acerbina” e' il significato del nome di questo tipico vitigno;
gli abbinamenti consigliati sono il tipico branzino, o spigola, alla ligure, con olive taggiasche e patate, ma anche la fragrante frittura di paranza del golfo savonese.
Viene servito fresco, alla temperatura di 10-11° C, e va degustato nei suoi primi due anni di vita.
(preso da www.vinoinrete.it)

...ho scritto giusto Acinoblu? :blink: :P

Molto bene Piera, vorrei aggiungere solamente che i vini Liguri - pur essendo qualitativamente validi - sono purtroppo poco noti e difficilmente reperibili oltre i confini della Liguria e parte del Piemonte, in considerazione della scarsa produzione e della limitata longevità degli stessi.
Fra tutti io amo il Pigato specialmente nelle versioni "selezione" per la sua "aristocrazia" di beva e per la sua gradevole fragranza che riporta nei sentori la brezza marina delle splendide coste Liguri (se ben ricordo la Cantina Aschero ne produce uno molto buono che riassume la tipicità del vitigno originatosi nel tempo dal vermentino).
Concludo sottolineando che purtroppo sono vini per pochi appassionati :cry: , salvo i Liguri ovviamente! :022.gif:
Un salutone :10ge2s8.gif:
Marco
 
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