Acinoblu |
|
| Gli amanti delle bollicine dovrebbero già conoscere, almeno in parte, tutto il percorso lungo e laborioso che porta alla nascita di una bottiglia di “Champagne”. Per noi Italiani - dato che non ci è consentito utilizzare la terminologia "Champagne" equivale la dizione “Spumante metodo Classico” . Nel contesto di questo post, per semplicità, useremo sempre il termine Champagne. Desidero ora descrivere quali sono i presupposti necessari e quali le principali operazioni da effettuare in vigna e in cantina che consentono di realizzare un ottimo Champagne. Le chiavi di volta sono:
1. “Terroir” e zone climatiche 2. Vitigni 3. Vendemmia 4. Realizzazione vino base 5. Realizzazione della couvée 6. Aggiunta del “Liqueur de Tirage” 7. Presa di spuma 8. Affinamento sui lieviti 9. Scuotimento o “remuage” 10. Sboccatura o “degorgement” 11. Aggiunta del “liqueur de expedition" 12. Applicazione sulle bottiglie del tappo definitivo 13. Considerazioni finali e curiosità In questo primo Post descriveremo - seppur brevemente - le prime 5 attività, seguiranno a breve ulteriori due puntate (fasi 6-10 e fasi 11-14).
1) “Terroir” e zone climatiche dello Champagne Temperature fresche con elevate escursioni termiche tra giorno e notte, inverni abbastanza freddi oltre ad una buona esposizione luminosa, sono le condizioni ottimali per ottenere uve adatte ad ottenere spumanti di qualità. Non trascuriamo il terreno che dovrà essere leggero e ben drenato, piogge ed umidità ben distribuite durante il ciclo vegetativo della vite. 2) Vitigni dello Champagne I vitigni più utilizzati sono: Pinot Bianco in tutte le sue varianti clonali, Pinot Nero (vinificato in bianco per realizzare i Blanc de Noire), Chardonnay (Blanc de Blancs) 3) Vendemmia dello Champagne La conduzione della vigna nel corso di tutto l’anno e l'epoca della vendemmia leggermente anticipata quando le uve non sono ancora completamente mature sono fattori chiave per ottenere un prodotto di qualità. 4) Realizzazione vino base dello ChampagneIl mosto ottenuto, a seguito di pigiatura soffice delle uve, viene raffreddato e posto in tini di acciaio inox in cui avviene la prima decantazione per gravità con deposito delle fecce. Il mosto/vino si stabilizza poi con un piccola dose di anidride solforosa per controllare l’ossidazione e la carica di lieviti, segue travaso in un altro contenitore in acciaio ove è stata posta la base di lieviti (pied de cuvée) per favorire la prima fermentazione del mosto che si compie in ambienti termoregolati a circa 18°. Trascorso un mese si effettua un primo travaso ed il vino-base ottenuto si colloca in un ambiente più freddo ove precipitano i depositi ed il vino si stabilizza. 5) Realizzazione della couvée dello ChampagneUn momento cruciale per la creazione dello Champagne è la realizzazione della cuvées che consiste nella scelta dei vini da miscelare ottenuti tra le varie partite divise per vigneto, vitigno anche con l'impiego di vini-base di annate precedenti conservati anche in legno per favorire evoluzioni diverse. Le operazioni di assemblaggio (stabilite anno per anno) possono essere svolte anche in diverse fasi e ripetutamente fino alla fine dell'inverno successivo alla vendemmia quando si arriva alla cuvée definitiva. La tecnica è quindi ben prestabilita ma la combinazione di vini è soggetta a decisioni prese sul momento. Se l’assemblaggio è frutto di vini base di annate precedenti (fino a un massimo del 30%) otterremo uno spumante senza alcun indicazione di annata (sans année), diversamente se la cuvée è composta da vini-base ottenuti da uve della stessa vendemmia (almeno per l'85%) si otterrà uno spumante millesimato con l'obbligo dell'indicazione dell'annata (realizzato solitamente nelle migliori annate). SPERO DI NON AVERVI ANNOIATO TROPPO! SAPPIATE CHE NON E' FINITA ........ interpretazione del vs pensero........... Seguirà a breve la seconda puntata (per ora digerite questa!), a presto. Marco
|
| |