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| Gli abitanti di Altino per sfuggire alle invasioni barbariche, si rifugiarono nelle varie isole della laguna, dando a queste i nomi delle sei porte della città: Murano, Mazzorbo, Burano, Torcello, Ammiana e Costanziaco, derivati appunto dai nomi delle porte di Altino.
Il nome Burano deriva dalla "Porta Boreana" chiamata così perchè posta a Nord-Est, direzione da cui soffia la bora.
Le prime abitazioni delle isole erano fatte di palafitte, con le pareti perimetrali costituite di canne intrecciate e successivamente intonacate con fango. Erano costruzioni molto leggere composte da un solo vano, perchè il terreno era molle. Il pavimento era in terra battuta e i letti erano fatti di foglie secche.
Successivamente questi "casoni" vennero sostituiti da costruzioni in mattoni e alcuni dei restanti furono utilizzati per le attività di pesca e caccia.
Fin dai tempi della Repubblica di Venezia, Burano con la sua modesta popolazione allora di circa 8.000 persone, era un'isola di povera gente che viveva soprattutto di pesca e di agricoltura. Grazie all'abilità delle merlettaie cominciò a crescere, ad arricchirsi e ad espandere l'artigianato locale anche nei paesi stranieri.
Il centro abitato di Burano si divide tutt'oggi in cinque frazioni collegate da ponti: San Martino Destro, San Martino Sinistro, San Mauro, Giucecca e Terranova che sono separate tra loro dai rispettivi canali: Rio Ponticello, Rio Zuecca e Rio Terranova.
L'ultima modifica morfologica apportata all'isola consiste nell'interramento del canale principale al fine di ottenere la piazza, la quale porta il nome del noto musicista Baldassarre Galuppi.
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