Paperando

Gli eco-stadi del futuro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/2/2011, 19:50
Avatar

Group:
Member
Posts:
99,591

Status:


Dal Super Bowl negli Usa ai mondiali di calcio in Qatar del 2022, passando per Svizzera e Taiwan, gli impianti sportivi diventano sempre più "verdi". Italia non pervenuta




Stadio del Porto di Doha (in progetto), Qatar




Il Qatar, il più grande produttore al mondo di gas liquido naturale - ha conquistato i Mondiali di Calcio FIFA del 2022 grazie all'impegno di organizzare per la prima volta un evento a emissioni zero, nel quale la costruzione dello stadio è di importanza cruciale.

Il Qatar conta di ristrutturare tre stadi già esistenti e di crearne nove nuovi, comprensivi di impianti solari e di un complesso sistema di trasporto pubblico. Benché d'estate le temperature si aggirino intorno ai 38ºC, in Qatar assicurano che la tecnologia di raffreddamento solare a zero emissioni nei suoi stadi farà si che non venga mai percepita una temperatura superiore ai 27 ºC. Una volta conclusi i giochi, gli stadi verranno smontati per costruirne 22 nuovi nei paesi in via di sviluppo.

Il problema delle emissioni legate alla Coppa del Mondo è stato sollevato in particolar modo lo scorso anno, quando un'indagine congiunta fra Norvegia e Sudafrica stabilì che l'Impronta di carbonio dei mondiali 2010 era stata otto volte superiore a quella dei giochi in Germania nel 2006. Ciò era dovuto soprattutto al ricorso massiccio del Sudafrica al carbone per la produzione di elettricità, e un sistema poco efficiente di trasporto.



Cowboys Stadium, Arlington, Texas




Gli spettatori statunitensi che domenica 6 febbraio hanno assistito al Super Bowl XLV, hanno potuto ammirare non solo lo stadio più nuovo e più grande della U.S. National Football League, ma uno di quelli più verdi: una tendenza, quella di creare strutture sempre più ecocompatibili, che sta interessando gli stadi in varie parti del mondo.

Forse meno spettacolari del tetto retraibile o delle arcate monumentali, gli aspetti ecologici del Cowboys Stadium in Arlington, Texas riguardano ad esempio l'intervento di ripristino su un corso d'acqua soggetto a inondazioni, attorno al quale sono state ripiantate erba e alberi autoctoni e creati sentieri anche per mettere un po' di "distanza” tra il pubblico dello stadio e le loro auto.

Ma in questo periodo si assiste a interventi anche decisamente più ecologici negli stadi di tutto il mondo, come il ricorso ai pannelli solari, turbine eoliche, illuminazione a risparmio energetico, sistemi per la gestione e il riciclo delle acque.



Stadio Principale di Kaohsiung, Taiwan




Noto come lo Stadio del Dragone, a causa del suo aspetto "serpentesco”, quest'arena da 40.000 posti supera qualunque altra struttura simile al mondo in fatto di risparmio energetico. Le "scaglie" del serpente sono in realtà 8.844 pannelli solari che generano 1,14 milioni di kilowattora di elettricità all'anno: lo stadio quindi non solo è autosufficiente ma rifornisce di energia la società elettrica taiwanese. Ciò corrisponde a un risparmio di 660 tonnellate di anidride carbonica l'anno.

I costruttori hanno orientato lo stadio a ferro di cavallo verso sud, così da godere della ventilazione naturale durante l'estate, e l'area è circondata da un parco urbano con habitat acquatici e foresta.




Stade de Suisse, Berna, Svizzera




È naturale che la "verde” Svizzera ospitasse anche uno dei primi eco-stadi del mondo: lo Stade de Suisse di Berna.

Il tetto dello stadio è anche la più grande centrale solare di un paese che ricava il 95 per cento della sua energia dal nucleare, dalle centrali idroelettriche e dalle fonti rinnovabili. Nel 2005, anno del sua inaugurazione, ha vinto l'European Solar Prize per l'uso di pannelli solari.

Lo stadio monta oltre 10.000 pannelli solari, che al loro picco producono 1,3 milioni kWh l'anno, consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 superiori a 630 tonnellate.




Staples Center, Los Angeles




Dal 2008 lo Staples Center di Los Angeles è provvisto di 1.727 pannelli solari che forniscono il 5 per cento dell'energia utilizzata dalla struttura; si stima che in questo modo nei prossimi 25 anni vi sarà una riduzione delle emissioni di carbonio nell'atmosfera pari a circa 10.000 tonnellate.

Lo Staples Center è anche passato a un'illuminazione più efficiente, ricicla almeno il 50% dei rifiuti, utilizza prodotti di pulizia ecologici e ha sostituito tutti gli scarichi dei bagni con sistemi senza acqua.



EasyCredit-Stadion, Norimberga, Germania




Forse la Germania non è il paese del sole, ma è il maggior produttore mondiale di energia solare: come quella prodotta dal tetto di questo stadio, aperto per i mondiali del 2006.

I 758 moduli solari disposti su oltre 1.000 metri quadrati producono in pieno sole 140 kilowatt di elettricità. I prati vengono irrigati grazie alla raccolta dell'acqua piovana.




Target Field, Minnesota



Con la sua illuminazione a risparmio energetico, il sistema di filtraggio dell'acqua piovana per le pulizie e l'irrigazione, e materiali locali o riciclati usati nella costruzione, questo stadio si è classificato secondo negli USA nella prestigiosa certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) secondo il Green Building Council statunitense.

Uno dei primi interventi ecologici ha riguardato il sito dello stadio, un ex snodo ferroviario con parcheggio: è stato necessario rimuovere migliaia di tonnellate di suolo contaminato da agenti petrolchimici, arsenico, mercurio e altri materiali inquinanti. I costruttori hanno riciclato o riutilizzato il 70% dei rifiuti creati nell'edificazione dello stadio.

La necessità di creare uno stadio nel centro della città era finalizzata ad aver un luogo raggiungibile a piedi, in bicicletta o via binari. Secondo gli esperti, è proprio il carburante usato per il trasporto ciò che richiede il maggior dispendio di energia.





Questo stadio, aperto nel 2008, ha rappresentato una pietra miliare nella costruzione degli stadi "verdi”, ed è stato il primo a meritare la certificazione LEED. Per regolare la temperatura e ridurre il calore delle umide estati della capitale americana, lo stadio è fornito di una tettoia riflettente e di un tetto coperto da un manto verde. Per le partite notturne, l'illuminazione richiede circa un quinto in meno dell'energia utilizzata dagli altri stadi.

Situato nei pressi del fiume Anacostia, lo stadio ha richiesto una serie di misure per il risparmio idrico. La vegetazione non richiede irrigazione, l'impianto idrico è progettato per risparmiare circa 14.000 metri cubi d'acqua l'anno, e ha un sistema di raccolta e filtraggio dell'acqua piovana progettato per proteggere il fiume.



nationalgeographic.it
 
Top
0 replies since 7/2/2011, 19:50   233 views
  Share