Paperando

Le dieci foreste più a rischio nel mondo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/2/2011, 15:56
Avatar

Group:
Member
Posts:
99,607

Status:


Il rapporto 2011 di Conservation International sui "punti caldi" della biodiversità



Regione indo-birmana

Un bambino "naviga" in una bacinella in un villaggio galleggiante sul lago Tonle-Sap, in Cambogia. Punteggiate da laghi, fiumi e pianure alluvionali, le foreste della regione indo-birmana sono uno dei dieci "punti caldi della biodiversità" più a rischio nel mondo, secondo la nuova classifica stilata dall'organizzazione no-profit Conservation International. Individuati a partire dal 1988, i punti caldi, o hot spots sono le regioni ritenute più cruciali per la salvezza delle specie.

Ciascuna delle aree incluse nel rapporto 2011 ospita almeno 1.500 specie vegetali native, ma ha perso il 90 per cento o più del suo habitat originario. Il rapporto coincide con l'Anno internazionale delle Foreste proclamato dall'ONU.

Conservation international ricorda che le foreste coprono solo il 30 per cento delle terre emerse, ma ospitano l'80 per cento delle specie vegetali e animali terrestri; inoltre, spiega Olivier Langrand, responsabile delle politiche internazionali dell'associazione, forniscono "benefici vitali" per l'uomo: legname, cibo, acqua dolce, prevenzione dell'erosione del suolo, possibilità di riparo e di svago.

"Le foreste vengono distrutte a ritmi allarmanti, per far posto a pascoli, terre agricole, zone minerarie o espansione urbana", dice Langrand; "così facendo, però, stiamo distruggendo la nostra stessa possibilità di sopravvivere".



Nuova Caledonia

Con un'estensione pari più o meno a quella del Veneto, la Nuova Caledonia e le isole vicine sono uno degli hot spots boschivi più piccoli del mondo.

Situata nel Pacifico meridionale, circa 1.200 chilometri a est dell'Australia, la Nuova Caledonia ospita cinque famiglie native di piante, tra cui l'unica conifera parassita del mondo.

Conservation International segnala che le miniere di nichel, la distruzione delle foreste e l'introduzione di specie aliene sono le principali minacce agli animali endemici, come il kagu, un raro uccello che vive nel fitto della foresta.



Sundaland

Oranghi a riposo nella Riserva Sepilok, nello stato malese di Sabah, sull'isola del Borneo. L'isola fa parte dello hot spot della Sonda, o Sundaland, che copre un arco di 17.000 isole nella parte occidentale dell'Arcipelago Malese.

Delle foreste originarie della zona, denuncia Conservation International, resta solo il 7 per cento circa; in gran parte sono state trasformate in piantagioni di alberi della gomma o palme da olio. L'agricoltura e il contrabbando di specie esotiche stanno colpendo duramente le "spettacolari" popolazioni di piante e animali nativi.



Filippine

Allarmata, un'aquila delle Filippine arruffa le penne della testa nel Parco nazionale del Monte Apo, nelle Filippine. Si tratta della seconda aquila più grande del mondo: è una delle diverse specie native del punto caldo della biodiversità delle Filippine.

Secondo Conservation International, questo hot spot boschivo è uno dei più minacciati, a causa dell'intensa attività agricola e di raccolta del legname che deve soddisfare i bisogni di una popolazione di circa 80 milioni di persone.



Foresta Atlantica

Una grande scimmia leonina appollaiata su un albero nella Riserva Poco das Antas, in Brasile.

La riserva fa parte dello hot spot della Foresta Atlantica, che comprende anche parte del Paraguay, dell'Argentina e dell'Uruguay. Le foreste originarie della zona sono ridotte a meno del 10 per cento, sostituite da piantagioni di caffè e canna da zucchero. Nelle aree boschive sopravvissute vive una trentina circa di animali rari, come appunto la grande scimmia leonina.

La Foresta Atlantica fornisce acqua a più di un centinaio di milioni di persone e a diverse industrie. Nel mondo, ricorda Conservational International, più di tre quarti dell'acqua dolce disponibile proviene da sorgenti che si trovano in zone boschive.



Montagne del Sud-ovest della Cina

Il panda rosso (nella foto), assieme al più famoso panda gigante, è una delle diverse specie in declino a causa della riduzione delle foreste montane della Cina sud-occidentale. Secondo Conservation International, solo l'8 per cento delle foreste di questo hot spot rimane incontaminato, soprattutto a causa del bracconaggio, dello sfruttamento eccessivo dei pascoli e della raccolta di legna da ardere.



Provincia floristica della California

La luce filtra attraverso una foresta di sequoie della California e abeti americani nella Provincia floristica della California. Questo hot spot caratterizzato da un clima mediterraneo ospita inoltre la sequoia gigante, l'organismo vivente più grande del pianeta, e alcuni degli ultimi, rarissimi condor della California.

Agricoltura, espansione urbana, inquinamento e costruzione delle strade hanno distrutto gran parte delle foreste californiane.



Foreste costiere dell'Africa orientale


Un colobo rosso di Zanzibar salta in una foresta dell'isola, compresa nello hot spot delle Foreste costiere dell'Africa orientale.

Oggi, segnala Conservation International, questa specie di scimmie conta meno di 1.500 individui: le foreste dell'area sono frammentate, devastate dalla povertà del suolo, dallo sfruttamento agricolo e dall'espansione delle terre coltivate.



Madagascar e isole dell'Oceano Indiano

I microcebi, anche detti lemuri nani o lemuri topo, fanno parte dello "straordinario insieme di specie" che si sono evolute in isolamento nello hot spot Madagascar e nelle isole dell'Oceano Indiano.

Il solo Madagascar ospita più di 50 specie di lemuri, ma la rapida crescita della popolazione e la povertà minacciano l'integrità di questo ambiente unico al mondo. Conservation International lancia l'allarme sull'agricoltura non sostenibile, la caccia, la raccolta del legname e lo sfruttamento minerario.



Zona afromontana orientale

Volo di fenicotteri sul lago Natron, in Tanzania, parte del cosiddetto hot spot Afromontano orientale, che si estende dall'Arabia Saudita allo Zimbabwe attraversando le regioni montuose dell'Africa orientale.

Dagli sconvolgimenti geologici che crearono le montagne sono nati anche "alcuni dei laghi più straordinari del mondo", che ospitano almeno 617 specie native di pesci. Tra i pericoli segnalati da Conservation International, l'espansione delle piantagioni e il contrabbando di selvaggina esotica.



nationalgeographic.it















 
Top
0 replies since 12/2/2011, 15:56   381 views
  Share