Cincinnatis |
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| È un mercato in continua espansione, che muove milioni di euro: l’agricoltura biologica non è più una semplice novità o una moda, e i consumatori ora chiedono maggiori informazioni per imparare a evitare brutte sorprese.
Il termine "agricoltura biologica" indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette esclusivamente l'impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo qualunque utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi). L'agricoltura biologica è un metodo di produzione definito dal punto di vista legislativo sia a livello comunitario che a livello nazionale.
Agricolture biologica, significa però anche un sistema di produzione che eviti lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, mirando a garantire un modello di sviluppo che possa protrarsi nel tempo. Inoltre un altro punto su cui è necessario fare chiarezza è che l’agricoltura biologica non ammette l’impiego degli OGM organismi geneticamente modificati.
Come fare a riconoscere i prodotti biologici? Attraverso l’etichetta, che deve obbligatoriamente riportare:
*nome dell’organismo di controllo autorizzato e il suo codice, preceduto dalla sigla IT
*codice dell’azienda controllata
*numero di autorizzazione (sia per i prodotti agricoli freschi che trasformati)
*la dicitura “organismo di controllo autorizzato con D.M. Mi.R.A.A.F. n… del … in applicazione del Reg. CEE n.2092/91”
Sono invece facoltativi:
*l’indicazione “Agricoltura biologica-Regime di controllo CE”
*il marchio europeo
Esistono tre tipi di prodotti biologici, a seconda che abbiano almeno il 95% degli ingredienti provenienti da agricoltura biologica, il 70% degli ingredienti provenienti da agricoltura biologica (in questo caso il riferimento all’agricoltura biologica non si potrà fare nella denominazione di vendita, ma solo nell’elenco degli ingredienti), o prodotti in conversione, per i quali obbligatoria la dicitura “prodotto in conversione all’agricoltura biologica”.
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